Ciro Grillo, l'amica della presunta vittima di stupro: «Mi mostrò i lividi, aveva bevuto ed era in stato di incapacità»

«La deposizione della teste di oggi ci dà un riscontro dell'autenticità su quanto dichiarato dalla mia assistita», ha commentato Giulia Bongiorno, l'avvocato che tutela Silvia

Una testimonianza fiume, durata quasi sei ore, per confermare quanto accaduto nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, a Porto Cervo, nella casa della famiglia Grillo: uno...

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Una testimonianza fiume, durata quasi sei ore, per confermare quanto accaduto nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, a Porto Cervo, nella casa della famiglia Grillo: uno stupro di gruppo compiuto dai quattro imputati a processo a Tempio Pausania - Ciro Grillo e tre suoi amici genovesi Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria - nei confronti della ragazza italo-norvegese. È il racconto di Adelaide Malinverno, una delle migliori amiche della presunta vittima, unica testimone oggi in aula. Assente, invece, Alex Cerato, altro amico della studentessa che però non si è presentato: ha fatto avere ai giudici una richiesta di impedimento a causa di impegni legati alla sua carriera universitaria che non gli hanno permesso di spostarsi da Milano. Sarà sentito nella prossima udienza, il 12 aprile, quando parlerà anche il primo dei consulenti.

«La deposizione della teste di oggi ci dà un riscontro dell'autenticità su quanto dichiarato dalla mia assistita», ha commentato al telefono con l'Ansa Giulia Bongiorno, l'avvocata che tutela Silvia. La teste ha raccontato cosa le aveva confidato l'amica nelle ore successive all'accaduto. In un primo momento la giovane non si ricordava di quanto aveva detto ai carabinieri della Compagnia di Milano Duomo durante le indagini. Solo dopo che il procuratore Gregorio Capasso le ha riletto i verbali, la ragazza ha confermato quanto aveva sostenuto nel 2019.

La sua amica le raccontò di essere stata vittima di violenza sessuale, inviandole messaggi e mostrandole anche alcune fotografie del suo corpo con dei lividi. Inoltre, Silvia le avrebbe detto di sentirsi offuscata dall'alcol e di avere quindi subìto la violenza in uno stato di incapacità. Gli avvocati difensori degli imputati hanno contro interrogato la teste per cercare di far emergere anche gli aspetti legati alla personalità di Silvia. Tante le domande poste ad Adelaide Malinverno dall'avvocata Antonella Cuccureddu che difende Francesco Corsiglia. «In un primo momento la teste ha avuto grandi difficoltà a ricordare quando e in che modo avesse appreso queste notizie. Poi ha parlato rendendo delle dichiarazioni parzialmente difformi rispetto a quanto fatto in passato. Ha descritto i rapporti della presunta vittima con tutto il contesto ambientale di riferimento e quindi le amicizie e il rapporto con altre persone che erano presenti il giorno in cui sarebbero accaduti i fatti», ha dichiarato l'avvocata al termine dell'udienza.

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Il Messaggero