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«Spero che la mia Carol possa trovare un po' di pace», dice la mamma di Carol Maltesi, la 26enne uccisa e fatta a pezzi dal vicino di casa Davide Fontana. Oggi in una chiesa gremita di gente si sono celebrati i funerali a Sesto Calende (Varese). Carol è stata uccisa dal vicino di casa che ha confessato, perché non sopportava che la giovane si trasferisse, come invece era sua intenzione, a Verona, dove vive il figlio. I genitori hanno affidato il loro dolore e le loro parole all'avvocato Manuela Scalia. «Spero che quella di oggi possa essere una giornata di riconciliazione - ha aggiunto la mamma di Carol tramite il legale - ma soprattutto spero che la mia Carol possa trovare pace».
L'omelia
«Ci sono tanti modi di odiare, si odia con l'indifferenza, si odia con il giudizio, si odia con la mancanza di perdono». Con queste parole Don Luca Corbetta ha iniziato l'omelia per celebrare il funerale di Carol Maltesi,«L'indifferenza per Carol e il giudizio sono due chiodi piantati nelle mani di Cristo - ha detto il sacerdote -. Carol oggi muore come Cristo ma insieme a lui risorgerà. Sono certo che lei abbia cercato tutta la vita qualcuno che l'amasse, ora con Dio lo ha trovato».
Il killer non ha mai chiesto scusa
«L'assassino non ha mai chiesto scusa e non ha neppure mai cercato di contattare la famiglia della ragazza», ha spiegato Manuela Scaglia, il legale di famiglia.
Il padre di Carol è arrivato dall’Olanda, nazione in cui abita da tempo dopo la separazione dalla moglie. La ragazza non sarà cremata perchè la legge lo impedisce fino a quando le indagini non saranno ufficialmente concluse. Davide Fontana rimane chiuso nel carcere di Busto Arsizio
«Carol voleva vedere il mondo, viaggiare, sognava di diventare una hostess proprio per questo». E' il ricordo dei suoi amici arrivati a Sesto Calende (Varese), per i funerali. «Ci siamo riviste un pò di tempo fa, dopo molto tempo, ma nonostante ciò mi ha raccontato tutto di sé - ha detto una sua compagna di scuola - parlava serenamente del suo lavoro, è stato davvero difficile, non potevamo credere a ciò che le è successo».
Il Messaggero