È morto a Torino Carlo Federico Grosso, tra i più noti penalisti italiani. Aveva 81 anni. La notizia della morte di Grosso è stata data dall'attuale...
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Carlo Federico Grosso ha avuto anche un trascorso politico: è stato eletto al consiglio comunale di Torino come indipendente nelle liste del Pci, è stato vicesindaco del capoluogo piemontese (anni ottanta), consigliere comunale dal 1980 al 1990 e poi, dal 1990, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte. Grosso ha ricoperto anche l'incarico di vicepresidente del Csm (eletto nel 1996 ha ricoperto la carica fino alla scadenza naturale del mandato nel 1998). Negli anni 1998-2001 ha presieduto una commissione ministeriale per la riforma del codice penale nominata dall'allora ministro della giustizia Giovanni Maria Flick. Dopo un'ampia discussione pubblica con studiosi di diritto penale, avvocati e magistrati, nel 2001 ha consegnato al ministero il testo degli articoli della parte generale del codice. Nel 1998, su nomina dell'allora ministro per i beni culturali con delega allo sport Walter Veltroni Grosso ha presieduto anche una commissione amministrativa di indagine in materia di doping.
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COme avvocato, ha tutelato le posizioni di tanti cittadini che erano parte lesa nei processi. E così Carlo Federico Grosso ha tutelato la posizione di oltre 32 mila portatori di bond come parte civile nei processi per il crack Parmalat davanti ai Tribunali di Parma e Milano, e, sempre come parte civile, ha patrocinato il Comune di Milano nel processo per i derivati davanti al Tribunale di Milano. È stato difensore dell'Eni e di suoi dirigenti in numerosi processi penali. Ha inoltre difeso Renato Soru davanti al Tribunale di Cagliari, Silvio Scaglia davanti al Tribunale di Roma, Calogero Mannino davanti alle sezioni unite della Cassazione e al Tribunale di Palermo nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero