Bari, capotreno salva una ragazza picchiata dal compagno (nessuno l'aiutava): ma viene aggredito per aver chiamato la polizia

Vito Carrassi, 36 anni, ha notato lungo la banchina del treno una donna con il volto insanguinato, in lacrime

Vito Carrassi è diventato capotreno da appena una decina di giorni, ma si è già reso protagonista di un brutto episodio sul lavoro che gli è...

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Vito Carrassi è diventato capotreno da appena una decina di giorni, ma si è già reso protagonista di un brutto episodio sul lavoro che gli è costato un'aggressione per il solo fatto di aver salvato una donna dalle botte del compagno. Carrassi ha notato la donna con la faccia coperta di sangue, in lacrime, proprio sulla banchina del treno nello scalo delle Ferrovie del Sud Est nel quartiere Japigia, a Bari

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Cosa è successo

Il tutto è accaduto nel pomeriggio di giovedì 26 ottobre intorno alle 16,30. Il neo capotreno Vito Carrassi, 36enne, era quasi a fine turno quando ha assistito ad un uomo colpire con schiaffi e pugni la sua compagna. Intorno, una decina di persone erano intorno a lei senza fare nulla, e ha così deciso di chiamare la polizia

Quando l’aggressore si è accorto che Carrassi stava chiamando le forze dell'ordine si è scagliato contro di lui colpendolo con due pugni, uno dei quali in pieno volto, spaccandogli il labbro, un altro sulla testa. Il 36enne non ha reagito e ha cercato di far calmare l’aggressore, il quale non smetteva di inveirgli contro, intimandogli di farsi gli affari propri. Poco dopo è intervenuta la volante della polizia, alla quale ol capotreno ha anche presentato denuncia. A Carrassi l'episodio è costata una prognosi di tre giorni per trauma cranico e lesioni al viso.

A raccontare il grave episodio è stata la compagna di Vito Carrassi, con un post nel quale ha allegato una foto del giuramento: «Vito ha dei valori, non è omertoso, non si volterebbe mai dall’altro lato – ha scritto la compagna –. Si è messo in mezzo per difendere la ragazza. Davanti agli occhi ignavi di persone che poi pronunciano anche frasi del tipo ‘ancora una donna uccisa’ o anche ‘come si fa nel 2023’ ».

Sotto al post centinaia di persone hanno espresso la propria stima per il geso dell'uomo, in un mondo in cui le tante parole sulle vittime di violenza si scontrano con l'indifferenza delle persone nel momento in cui le situazioni di aggressioni avvengono sotto la luce del sole. 

 
 
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Il Messaggero