OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Spunta un’ulteriore novità per la cosiddetta «patente a punti» per imprese e lavoratori autonomi che operano in cantieri edili temporanei o mobili: si otterrà attraverso l’autocertificazione dei requisiti richiesti. Dopo l’annuncio della ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone dell’intenzione di estendere oltre il settore edile lo strumento che a partire dal primo ottobre 2024 servirà a qualificare il “livello di sicurezza” di imprese e lavoratori autonomi, il testo base è stato infatti nuovamente integrato ieri, durante l’esame in Commissione Bilancio del Dl Pnrr di cui è parte (lunedì è invece previsto il primo ok in Aula). L’emendamento, frutto di una riformulazione di numerose proposte, modifica anche la tabella della decurtazione dei punti nella parte che riguarda gli infortuni che portano a inabilità.
Per nulla soddisfatte però le opposizioni che hanno votato contro criticando in primis il taglio dei punti assegnati ad ogni violazione perché frutto di un alleggerimento e, in secondo luogo, quella che considerano una sorta di «delega in bianco» all’esecutivo per la fissazione dell’ammontare dei punti aggiuntivi e per le modalità di recupero.
IL TESTO
La patente parte infatti con 30 crediti, che potranno però aumentare in base a criteri che saranno definiti in un secondo momento da un decreto del Ministero del lavoro (questa la delega in bianco criticata dalle opposizioni) e che terranno conto, tra l’altro, del numero dei dipendenti, della storia dell’impresa e della formazione.
Rispetto alla decurtazione dei crediti, prevista in una tabella allegata all’emendamento, si prevede la perdita di 5 punti per inabilità temporanea che comporta l’astensione dal lavoro per più di 60 giorni, il taglio di 8 punti per inabilità permanente al lavoro parziale e 15 punti per inabilità permanente assoluta. Cifre sostanzialmente dimezzate rispetto alla versione originaria per andare incontro alle associazioni di categoria e non rendere il meccanismo eccessivamente repressivo, con il rischio di paralizzare cantieri in tutta la Penisola.
In ogni caso in mancanza della patente, o del documento equivalente in caso di imprese straniere, o con una patente con meno di 15 punti, si applica una sanzione amministrativa pari al 10% del valore dei lavori e comunque non inferiore a 6.000 euro.
Novità anche per le imprese in possesso di attestato di qualificazione Soa (quella obbligatoria per le imprese che intendono eseguire lavori pubblici affidati dalle Stazioni Appaltanti) che nel decreto erano esentate dalla patente. Con l’emendamento approvato non sono tenute all’obbligo della patente solo le imprese che hanno una qualificazione Soa particolarmente elevata (superiore alla III).
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero