Canonica occupata a Napoli, nominato un commissario: nella chiesa vivono (abusivamente) anche persone ai domiciliari

L'occupazione va avanti da anni, grazie al fatto che non si sapeva a chi appartenesse quell'edificio di quattro piani, un tempo canonica della chiesa di San Biagio ai Taffettanari

Canonica occupata a Napoli, nomininato un commissario: nella chiesa vivono anche persone ai domiciliari
Se ne è occupata più volte la trasmissione Report, se ne è discusso alla Camera nel question time: il nuovo prefetto di Napoli, Michele Di Bari, scende in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Se ne è occupata più volte la trasmissione Report, se ne è discusso alla Camera nel question time: il nuovo prefetto di Napoli, Michele Di Bari, scende in campo per avviare a soluzione la vicenda dell'edificio del centro storico del capoluogo campano, pertinenza di una chiesa del '500 chiusa e abbandonata, occupato abusivamente da una famiglia ben nota alle forze dell'ordine, che vede persino alcuni suoi esponenti scontare gli arresti domiciliari proprio negli spazi della ex canonica.

L'occupazione va avanti da anni, grazie al fatto che non si sapeva a chi appartenesse quell'edificio di quattro piani, un tempo canonica della chiesa di San Biagio ai Taffettanari. Ricostruire titolarità vecchie di secoli non è facile: dopo varie ricerche è stato accertato che la struttura, non appartenente alla Curia napoletana, fa invece capo all'ente «Fabbriceria Opera Pia Chiesa San Biagio ai Taffettanari», da tempo privo di amministratore. Il prefetto ha quindi nominato un commissario per la provvisoria gestione del patrimonio, che avrà pieni poteri per rientrare in possesso dei locali.

Due settimane fa, rispondendo a una interrogazione del deputato Francesco Emilio Borrelli (Avs), il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi aveva assicurato: «La Prefettura sta valutando la praticabilità di ogni possibile percorso per ripristinare al più presto condizioni di legalità». A fare scalpore in questo caso è anche il cognome "pesante" degli occupanti, la famiglia Macor-Cortese, più volte sotto i riflettori delle cronache giudiziarie. Due suoi membri sono attualmente ai domiciliari in quei locali, anche se figli e nipoti più giovani si difendono: «Qui non c'è camorra, e se sono stati commessi errori in passato si paga il debito con la giustizia».

Non è di questo avviso il parlamentare Borrelli: «Apprezziamo la mossa del neo prefetto che ha deciso di affrontare finalmente la vicenda con la nomina del commissario, da cui ci aspettiamo la "pulizia" della canonica e il ripristino della legalità». Secondo quanto documentato dalle immagini di Report, in passato il tetto della chiesa - accessibile attraverso l'ex canonica - era stato utilizzato dagli occupanti anche come solarium, o per prove di tiro con l'arco o addirittura per il passeggio dei cani.

La questione dell'uso delle chiese abbandonate a Napoli è comunque molto più ampia, e per affrontarla l'arcivescovo Mimmo Battaglia ha sottoscritto un'intesa con il procuratore capo Nicola Gratteri. Obiettivo, scambio di dati e lavoro comune contro le occupazioni abusive e tutte le altre irregolarità ai danni del patrimonio culturale ecclesiastico.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero