Che la camorra cerchi di imporre il proprio controllo sul territorio anche elargendo denaro o promettendo posti di lavoro è cosa nota. Ma è la prima volta in cui...
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Ergastolo ostativo, lunedì la decisione della Corte di Strasburgo. Di Maio: «Rischio boss fuori dal carcere»
Rapitore di bimbi e donne evade dal carcere e si nasconde tra i monti per 17 anni: un drone lo ritrova
La vicenda, raccontata dal quotidiano «Il Mattino», emerge da una delle inchieste della Dda di Napoli sulle cosche della zona orientale della città. Il boss è accusato di falso e alterazione di stato civile, aggravati dal fine mafioso. Avrebbe agito, scrive il gip, per «fornire la dimostrazione sul territorio della forza della propria organizzazione, tanto da mostrarsi in grado di procurare un figlio a uno dei suoi affiliati». La donna contattata per la compravendita ha attualmente fatto perdere le tracce, probabilmente è tornata all'estero quando ha capito che la giustizia si metteva in moto. Non è escluso che in passato abbia avuto altre gravidanze concluse con la vendita di neonati. La vicenda, infatti, è indice - scrive ancora il gip - «dell'esistenza di un contesto criminale organizzato, avente a oggetto un traffico illegale di bambini che, trovando avallo nelle dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia e da altre fonti investigative, appare suscettibile di un approfondimento investigativo». Insomma, la procura partenopea è ancora al lavoro e non si escludono ulteriori sviluppi.
Intanto il boss si difende, sostenendo di aver prestato i 10mila euro al suo amico ma senza avere alcun sentore di come sarebbero stati spesi. Lui e gli altri imputati hanno scelto il giudizio con rito abbreviato. Una cosa è certa: il piccolo non è figlio dei genitori che lo hanno registrato all'anagrafe, lo hanno dimostrato i test di compatibilità genetica disposti dalla procura. Ma a confermare la ricostruzione della compravendita, oltre ad alcuni collaboratori di giustizia, sarebbero anche delle intercettazioni, ambientali e telefoniche. In attesa della sentenza, l'ennesimo campanello d'allarme su come la camorra invada - o tenti di farlo - anche gli aspetti più inattesi della vita sociale in alcuni quartieri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero