La sfida è rendere il mondo della rete più consapevole e più sicuro. Ma anche limitare gli agguati che minacciano la democrazia. E per affrontarli con armi...
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IL PROGETTO
Gli Amici della Luiss si interrogano da tempo «sui rischi per i nostri sistemi democratici», ha spiegato il presidente dell’Associazione Francesco Gaetano Caltagirone introducendo il tema del confronto e prima di premiare insieme alla Severino i dottorandi a seguito delle borse di studio assegnate l’anno scorso per 13 progetti di ricerca. Per questo «abbiamo deciso, nel 2017, di sostenere finanziandolo il progetto “Nudging e Oltre. Come è possibile influenzare le scelte politiche e sociali degli individui?” condotto dal professor Morlino che studia le tecniche di condizionamento delle masse attraverso i social network e le nuove tecnologie». Al centro della ricerca il timore che le nuove tecnologie e i social media favoriscano la manipolazione delle masse. E lo facciano attraverso la produzione di stimoli inconsci. Ha sottolineato Caltagirone: «Il vero pericolo è che le scelte degli individui possano venire influenzate da pochi per fini personali». È un pericolo che viene da lontano. Perché «la voglia di manipolare e quindi controllare il pensiero della gente è un’ambizione antica dell’uomo».
CONSAPEVOLEZZA DEI RISCHI
La conoscenza è il miglior argine possibile anche per i cyberattacchi, fenomeni «subdoli e difficili da individuare» per il direttore generale del Dis (Dipartimento informazioni e sicurezza), Gennaro Vecchione.
Il Messaggero