In tutti gli incontri che ha sostenuto durante il lockdown anti coronavirus con il mondo del calcio di serie A, il ministro dello sport Spadafora dovrebbe essere diventato un...
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NIENTE SPERANZA
Al posto di Speranza hanno parlato gli esperti del Cts con un comunicato in cui si dice che: «in considerazione dell’attuale situazione epidemiologica nazionale, con il rischio di ripresa della trasmissione virale in cluster determinati da aggregazioni come negli sport da contatto, debbano essere rispettate le prescrizioni del distanziamento e della protezione individuale». In serata lo sconcerto di Spadafora: «Sono riprese praticamente tutte le attività, i gruppi di amici si vedono e passano ore insieme, mangiando allo stesso tavolo, ma soprattutto abbiamo visto in ogni parte d’Italia persone giocare ad ogni tipo di sport nei parchi o sulle spiagge. Riprendere le attività dei centri sportivi - osserva il Ministro -, con le garanzie assicurate dal documento delle Regioni su sanificazione e mantenimento dei dati per i giorni necessari, aumenterebbe - io credo - la sicurezza per tutti. Non sono d’accordo con questo parere del cts, confermo il mio parere positivo e resto in attesa del parere del ministro Speranza». Un “no” che manda in crisi il mondo dei circoli sportivi che ormai vedono affievolirsi il lumicino della ripresa. Ma a chi obietta disparità di trattamento con il ricco calcio della serie A il Cts risponde nello stesso parere che la deroga data a Cristiano Ronaldo e compagni «è stata accettata in presenza di un interlocutore formale - la società sportiva - che ha assunto piena responsabilità» riguardo all’«esecuzione e il controllo di uno stringente protocollo di diagnosi e monitoraggio continui». Niente protocollo, quindi, niente partitella. Anche perché, immaginano gli esperti della task force governativa, sarebbe difficile in spiaggia pretendere il distanziamento degli ombrelloni mentre a dieci metri va in scena un torneo di calcetto con decine di partecipanti e “tifo” a bordo campo.
CIRCOLI A TERRA
«Mi avete scritto e fatto sentire con forza - aveva scritto Spadafora -, dopo che il Consiglio dei ministri ha deciso lo slittamento dal 18 al 25 giugno per la ripresa degli sport di contatto. La voglia e la necessità di ricominciare a giocare nei centri sportivi di tutto il Paese, consentendo a migliaia di gestori e lavoratori di riprendere le loro attività. Per questo, prima dei termini previsti, ho incontrato in video conferenza il Presidente Bonaccini e i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che hanno stilato le indicazioni per la ripresa immediata, che saranno approvate domani (oggi, ndr)». Ma i circoli resteranno ancora chiusi. Il virus detta ancora legge. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero