Riaperture, il governo vince contro la Calabria: ecco la sentenza

«Emerge chiaramente l’illegittimità dell’ordinanza del Presidente della Regione Calabria denunciata con il primo motivo di ricorso. Spetta infatti al...

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«Emerge chiaramente l’illegittimità dell’ordinanza del Presidente della Regione Calabria denunciata con il primo motivo di ricorso. Spetta infatti al Presidente del Consiglio dei Ministri individuare le misure necessarie a contrastare la diffusione del virus COVID-19, mentre alle Regioni è dato intervenire solo nei limiti delineati dall’art. 3, comma 1 d.l. n. 19 del 2020, che però nel caso di specie è indiscusso che non risultino integrati. Né l’ordinanza di cui si discute potrebbe trovare un fondamento nell’art. 32 l. n. 833 del 1978». E’ uno dei passaggi finali della sentenza del Tar della Calabria, presieduto da Giancarlo Pennetti, estensore Francesco Tallaro, che ha accolto il ricorso di Giuseppe Conte contro la decisione del governatore calabrese Jole Santelli di consentire «la ripresa delle attività di Bar, Pasticcerie, Ristoranti, Pizzerie, Agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto».


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«Infatti, come correttamente messo in evidenza dall’Avvocatura dello Stato, i limiti al potere di ordinanza del Presidente della Regione delineati dall’art. 3, comma 1 d.l. n. 19 del 2020 valgono, ai sensi del successivo terzo comma, per tutti gli «atti posti in essere per ragioni di sanità in forza di poteri attribuiti da ogni disposizione di legge previgente». Da notare che al fianco del governo si è schierato il comune di Reggio Calabria, anch’esso contrario alla riapertura di bar e ristoranti mentre con la Santelli sono scesi in campo i comunei di Amendolara, Tropea. Ecco la sentenza.



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Il Messaggero