Genova, cade finestra in classe: feriti quattro studenti delle medie

A quattro giorni dal suono della campanella, a Genova si ripropone il tema della sicurezza delle aule e della carenza di fondi per l'edilizia scolastica. Quattro...

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A quattro giorni dal suono della campanella, a Genova si ripropone il tema della sicurezza delle aule e della carenza di fondi per l'edilizia scolastica. Quattro studenti tra 12 e 13 anni della scuola media Alessi, a Pegli, sono rimasti feriti in modo lieve durante la lezione: una finestra a vasistas è caduta colpendoli. Una mappa, la cerniera, si sarebbe spezzata mentre la finestra era chiusa e la parte superiore ha colpito gli scolari. I quattro, due maschi e due femmine, sono stati trasportati all'ospedale pediatrico Gaslini.


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Dagli accertamenti, è poi risultato che solo un ragazzino seduto vicino alla finestra ha riportato un trauma frontale non commotivo e un risentimento toracico addominale dovuto all'impatto con la finestra. Altri due studenti hanno riportato un trauma frontale minore, e la quarta ragazzina un trauma occipitale minore. Tutti sono stati dimessi nel pomeriggio.

Secondo quanto accertato dagli agenti del commissariato Sestri, a causare la caduta della finestra sarebbe stata la rottura di una cerniera. Il pezzo è stato sequestrato. Dalle indagini è emerso che l'anno scorso presso la scuola era stato fatto un intervento di ristrutturazione. I poliziotti, in queste ore, trasmetteranno una informativa alla Procura per lesioni colpose a carico di ignoti.



Gli investigatori hanno acquisito tutta la documentazione relativa all'intervento. «Non sappiamo come mai sia caduta la finestra. Per fortuna i ragazzi non si sono fatti nulla di grave, ma spero che questa brutta vicenda possa servire a stimolare le amministrazioni pubbliche a investire più soldi nella sicurezza delle scuole» ha detto la preside dell'Istituto comprensivo Pegli Iris Alemano, responsabile anche della scuola media Alessi. «Il nostro istituto - ha continuato la dirigente - è stato oggetto di alcune ristrutturazioni l'anno scorso. Ma ha anche una serie di rigidi protocolli in materia di sicurezza, così come altri dispositivi che in altre scuole non ci sono. Occorre però investire più soldi perché dobbiamo dare la certezza alle famiglie che i loro figli sono in un posto sicuro, in scuole sicure. È un atto di giustizia e di correttezza nei loro confronti».



La notizia ha allarmato i genitori delle altre classi ma ha anche scatenato la gogna mediatica. «Sui social - conclude la preside - sono già stata massacrata di insulti e accusata. Ma ripeto, occorrono più fondi. La finestra era chiusa e non era stata toccata da nessuno, non riusciamo a capire come mai si sia staccata». Il pubblico ministero di turno potrebbe disporre una perizia su quanto successo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero