Da una parte la paura del contagio e le preoccupazioni per il futuro, dall'altra il timore di rimanere con frigo e dispensa vuoti. E' l'Italia al tempo del Coronavirus...
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Un dato che restituisce il timore di tanti consumatori di rimanere senza prodotti fondamentali, tanto che 4 famiglie su 10 (circa il 38%) hanno fatto scorte di alimenti e bevande, in alcuni casi svuotando gli scaffali della grande distribuzione. «Un comportamento irrazionale» scontinua la nota Coldiretti, sia perché crea lunghe file davanti ai supermercati, sia perché mette sotto pressione oltre tre milioni di italiani che continuano a lavorare per garantire la filiera alimentare e la fornitura continua di cibo. Ed ecco nel dettaglio, la speciale top 5 secondo l’indagine Coldiretti/Ixe, in cui sono indicati i prodotti più a ricercati in questo momento. +83% per farine e legumi secchi, +82% per la carne in scatola (+82%), +72% fagioli conservati, fino al +70% di lievito di birra, quest'ultimo, un incremento che segnala il ritorno ai fornelli per una larga parte della popolazione.
Ma l'impennata dei consumi alimentari si allarga su gran parte dei prodotti disponibili sia nei mercati che nella grande distribuzione, per un valore di «538 miliardi di euro pari al 25% del Pil grazie al lavoro di 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari e 230mila punti vendita in Italia» considera la Coldiretti, che in questa fase delicata per il nostro paese lancia la campagna social #MangiaItaliano. «Anche in questi momenti di emergenza la catena produttiva, logistica e distributiva è riuscita a garantire i beni necessari per tutte le famiglie italiane. Il modo per ringraziare tutte queste persone del loro sacrificio e forte senso di responsabilità è uno solo: ogni volta che puoi chiedi e compra prodotti italiani». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero