Stop alle bombe italiane in Arabia, l'azienda fa ricorso. Rwm: «Duecento operai a rischio»

Stop alle bombe italiane in Arabia, l'azienda fa ricorso. Rwm: «Duecento operai a rischio»
Probabilmente la decisione era nell'aria da tempo, da quando il governo, un anno e mezzo fa, aveva sospeso le licenze del 2016 e 2018 per l'export di bombe d'aereo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Probabilmente la decisione era nell'aria da tempo, da quando il governo, un anno e mezzo fa, aveva sospeso le licenze del 2016 e 2018 per l'export di bombe d'aereo verso l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti dopo diverse polemiche sui bombardamenti in Yemen. Ora che lo stop del Governo è definitivo l'azienda Rwm Italia, che ha una sede a Ghedi, a Brescia, e a Domusnovas, in Sardegna, annuncia un ricorso gridando contro «un provvedimento ad aziendam». La società del gruppo tedesco Rheinmetall che già aveva praticamente fermato la produzione in piena emergenza Covid non lesina attacchi al «governo dimissionario» che «lascia intoccate le esportazioni delle altre società» con un'interruzione di contratti «fatta in maniera tale da colpire solo certi prodotti e solo certi Paesi».

Lunedì zona gialla in 16 regioni: da Roma a Milano aprono ristoranti e musei, ma spostamenti vietati

Emergenza lavoratori

Un fatto che, secondo l'Ad Fabio Sgarzi «deve mettere in allarme tutta l'industria della Difesa e non solo: un precedente grave e un colpo a un pezzo importante della nostra economia con sicuri riflessi negativi sul resto». A guardare con preoccupazione agli ultimi sviluppi sono soprattutto i lavoratori, quelli diretti attualmente in cig - un centinaio a Domusnovas più 96 a Ghedi - e quelli indiretti - altri 100 nel Sulcis e 28 nel Bresciano - che ora attendono di capire cosa ne sarà del loro futuro. I sindacati chiederanno subito un incontro la società ma anche con i sottosegretari al Mise e alla Difesa. «Con Calvisi - spiegano il segretario Filctem-Cgil Sardegna sud-occidentale Emanuele Madeddu e quello della Femca-Cisl Sulcis Vincenzo Lai - si provò già a ragionare su un percorso nel quale le professionalità e le lavorazioni di Domusnovas potessero interessare il sistema di difesa dello Stato italiano e della NATO». Ma - dicono al Governo - «quando si affrontano questi problemi occorre vederli nella loro complessità: bene dare una risposta sulle questioni etiche ma occorre con maggior ragione dare risposte al futuro delle famiglie».

Scontro Ue-AstraZeneca, ‘taglio nelle consegne ingiustificato e inaccettabile’

A cosa punta Rwm

E proprio a queste ultime si rivolge la Rwm assicurando che farà «l'impossibile per ottenere l'annullamento di un provvedimento ingiusto e punitivo». Anche la Lega va all'attacco. «Gli sforzi congiunti di Pd e M5s per una decrescita 'infelicè portano allo smantellamento della nostra industria della difesa, comparto d'eccellenza del Made in Italy», affermano, in una nota congiunta, i deputati leghisti Roberto Paolo Ferrari, Capo del Dipartimento difesa della Lega, Paolo Formentini, Vice Presidente della Commissione Esteri e Eugenio Zoffili capogruppo in Commissione Esteri e Coordinatore regionale della Lega in Sardegna. Esulta invece la Rete italiana pace e disarmo che ricorda: «tra gli ordigni ritrovati dai ricercatori dell'Onu nello Yemen - sostiene - figurano infatti anche le bombe prodotte dalla Rwm». E un gruppo di pacifisti sardi ha già pronta un'alternativa per riconvertire lo stabilimento in una caseificio per la produzione di formaggi.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero