Bologna, disinnescate due bombe della seconda guerra mondiale: 2500 persone evacuate a Casalecchio di Reno

Si trattava di due "bombe gemelle" di fabbricazione statunitense, rimaste inesplose nel sottosuolo ma ancora attive. Sono state ritrovate nel cantiere stradale della "Nuova Porrettana".

Casalecchio di Reno disinnesco bomba, operazione conclusa con successo dall'esercito: oltre 2500 le persone evacuate
Si è concluso senza difficoltà il "Bomba Day" a Caselcchio di Reno, in provincia di Bologna, dove i genieri dell'Esercito hanno...

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Si è concluso senza difficoltà il "Bomba Day" a Caselcchio di Reno, in provincia di Bologna, dove i genieri dell'Esercito hanno disinnescato due ordigni bellici rinvenuti in un cantiere stradale, a tre giorni di distanza l'uno dall'altro.

Si trattava di due "bombe gemelle" di fabbricazione statunitense, dal peso di quasi due quintali e mezzo l'una (243 kg), rilasenti alla seconda guerra mondiale. Dopo essere state sganciate in occasione di un raid areo delle truppe americane, erano rimaste inesplose nel sottosuolo, ma comunque attive, nonostante le pessime condizioni. Il ritrovamento è stato segnalato alle autorità competenti dai tecnici dell' Anas, la società del gruppo FS incaricata dei lavori di costruzione della "Nuova Porrettana", il nuovo nodo ferrostradale di Casalecchio di Reno.

L'evacuazione

L'amministrazione comunale ha dovuto evacuare gli abitanti della "zona rossa", interessata dal pericolo delle bombe: oltre 2.500 persone, di cui 400 anziani, hanno dovuto lasciare temporaneamente le loro abitazioni (o luoghi di lavoro) dalle 6 del mattino fino alla fine dell’operazione di disinnesco, prevista alle 13.00 di questa domenica 18 giugno.

Tra gli evacuati sono state assistite 20 persone tra anziani e soggetti fralgili: cinque sono state ospitate all'ospedale di Bazzano, gli altri in stanze di albergo o al centro diurno 'Fantonì di Riale, gestito da Asc Insieme. Un lavoro di squadra, spiega l'Ausl, che ha coinvolto la Protezione civile, il distretto sanitario, i servizi sociali, le pubbliche assistenze e l'ospedale di Bazzano.

Il disinnesco: tutte le fasi

Le operazioni sono state dirette e coordinate dalla Prefettura di Bologna e dal Comando forze operative Nord di Padova. Hanno previsto tre fasi: durante la prima è stata costruita, attorno ad ogni bomba, una struttura temporanea di protezione per limitare gli effetti dovuti a un'eventuale esplosione accidentale degli ordigni. Nella seconda fase si è provveduto a neutralizzare le bombe tramite la rimozione dei sistemi di innesco. Infine, nella terza e ultima fase, le bombe sono state fatte brillare in un'area isolata. 

Durante le operazioni di rimozione dei sistemi di innesco, sono state chiuse al traffico sia la linea ferroviaria Bologna - Porretta Terme sia l'autostrada A1 ed alcune strade comunali adiacenti alla zona di ritrovamento dell'ordigno.

 

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Il Messaggero