Bologna, avvelenano e uccidono un amico per derubarlo: fermati marito e moglie

Bologna, avvelenano e uccidono un amico per derubarlo: fermati marito e moglie
Lo avrebbero stordito, mettendo nella sua birra una dose massiccia di Rivotril e Nozinan, per derubarlo. È morto dopo una lunghissima agonia, durata probabilmente...

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Lo avrebbero stordito, mettendo nella sua birra una dose massiccia di Rivotril e Nozinan, per derubarlo. È morto dopo una lunghissima agonia, durata probabilmente più di 24 ore, Vito Balboni, 63 anni, che secondo i carabinieri sarebbe stato avvelenato da una coppia di amici, marito e moglie, ora in stato di fermo con l'accusa di morte come conseguenza di altro delitto e rapina. Secondo l'accusa, i due indagati erano consapevoli degli effetti collaterali dei due farmaci mescolati a bevande alcoliche. Per gli inquirenti si tratta di un gesto premeditato. Una tesi confermata dal fatto che la donna si era fatta prescrivere proprio quei medicinali pochi giorni prima dal medico.


La vittima è morta per arresto cardiaco. Ma dall'autopsia è emerso che sarebbe rimasto in stato comatoso per molte ore prima che il cuore cedesse. Gli indagati si erano sposati da poco e la donna era uscita dal carcere la scorsa primavera dopo avere scontato una pena di 6 anni: era stata condannata per avere narcotizzato e rapinato un venditore porta a porta che nel 2013 era andato a casa sua, a Monghidoro, per fare la dimostrazione di un elettrodomestico. La droga era stata sciolta in un caffé offerto alla vittima che, in quel caso, si era salvata. Lunedì è in programma l'udienza di convalida del fermo.
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Il Messaggero