Bambino scomparso e ritrovato ad Alpago, le prime parole al papà: «Ho fame». Quell'intuizione della mamma

Il papà: "È andata bene e non so come ringraziare le centinaia di persone che si sono mobilitate"

Bambino scomparso e ritrovato in Alpago, le prime parole al papà: «Ho fame». Quell'intuizione della mamma
«Mio figlio sta bene. Neanche un graffio. Ora sta riposando. È andata bene e non so come ringraziare le centinaia di persone che si sono mobilitate. Così come...

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«Mio figlio sta bene. Neanche un graffio. Ora sta riposando. È andata bene e non so come ringraziare le centinaia di persone che si sono mobilitate. Così come vorrei poter conoscere l’uomo che lo ha trovato». Il padre di Francesco, seduto sotto la veranda della casa del villaggio Sant’Anna, dove da qualche giorno sono in vacanza, cerca di mettere assieme le tessere di una notte drammatica, passata con l’angoscia che fosse accaduto il peggio ad Alpago. Poi il lieto fine che scioglie ogni tensione e lascia dentro un senso di spossatezza e anche di confusione. Diventa difficile anche realizzare se tutto sia stato davvero realtà o solo un incubo.

Bambino scomparso e ritrovato: cosa ha detto

 

«Quando l’ho riabbracciato - racconta - la prima cosa che mi ha detto è che aveva fame. Così lo abbiamo subito rifocillato. Era un po’ intirizzito dal freddo della notte, ma stava bene. Non lo abbiamo nemmeno portato al pronto soccorso. Non ce n’è stato bisogno».  La ricostruzione dei fatti viene però spesso interrotta dal desiderio, espresso anche per conto della mamma, di far arrivare i ringraziamenti ai soccorritori. È la cosa che, a caso risolto, più gli preme, come un debito da onorare per mettere davvero fine a questa brutta avventura.

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«Quando l’ho rivisto ho provato una grande felicità - afferma - e un grande sollievo. E’ andata bene. Abbiamo avuto il sostegno di centinaia di persone, tra cui anche il sindaco e il vicesindaco che voglio ringraziare». Tutto era iniziato alle 19 di venerdì, a Pian delle Laste. «Mi ero fermato per leggere un cartello - spiega - quando ci siamo persi di vista. L’ho chiamato più volte, ma non ho ricevuto risposta. Probabilmente siamo andati in direzioni diverse». Comincia così il calvario di una ricerca che nemmeno il cane molecolare riesce a risolvere, depistato forse dalla pioggia che aveva “lavato” le tracce.

L'intuizione della mamma

Un ruolo chiave nell’indirizzare le ricerche lo ha avuto la madre. I soccorritori avevano infatti iniziato a battere l’area in salita, ma la donna ha poi spiegato che il piccolo ha difficoltà di movimento e che quindi la discesa era una pista più probabile, aggiungendo anche che non si allontanava mai dai sentieri principali. Un’indicazione preziosa che, ieri mattina, ha visto l’elicottero dei Vigili del fuoco sorvolare proprio l’area più in basso e qui l’equipaggio ha subito individuato l’uomo che, casualmente, aveva rintracciato il piccolo, ad un’altezza di circa 1200 metri. Una volta atterrato, l’elicotterista, Adalgiso Del Favero, ha raggiunto il bimbo dicendogli: «Dai, vieni a fare un giro con noi, non avere paura». Il piccolo è stato imbragato e sollevato con il verricello a bordo dell’elicottero Drago 139 che lo ha portato in salvo. Riconsegnato ai genitori, Francesco è tornato nella casa di via dei Piai. «Resteremo qui ancora fino alla fine del mese», conclude il papà. Il caso ha tenuto in allarme l’intera comunità. Il sindaco Sara Bona, che proprio ieri sera ha debuttato nel primo consiglio, si è subito portata sul posto assieme al vice Ueli Costa. «Abbiamo seguito da vicino la vicenda - dice la Bona -, ma più di me si è attivato il mio vice rimasto in piedi tutta la notte». Costa, infatti, aveva già predisposto delle squadre aggiuntive di volontari per supportare i soccorritori ufficiali. «Avevo messo assieme cento persone - racconta Costa -, per fortuna non ce n’è più stato bisogno». Grande è stato il coinvolgimento di tutti in una corsa di condivisione e solidarietà che fa bene al cuore.

 

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Il Messaggero