Aggressione omofoba a Ferrara: «Mussolini vi brucerebbe». Petardi e piccione morto contro ragazzi Lgbt

Le vittime postano il video. La condanna del sindaco: atto vile, meschino e intollerabile

Esplosione di petardi, lancio di un piccione morto e inni al duce. Sconcerto e condanna per l'aggressione omofoba a dei ragazzi di età compresa tra 12 e 19 anni,...

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Esplosione di petardi, lancio di un piccione morto e inni al duce. Sconcerto e condanna per l'aggressione omofoba a dei ragazzi di età compresa tra 12 e 19 anni, l'altro giorno a Ferrara. «Conoscete Benito Mussolini? Sapete che lui vi brucerebbe tutti?» Frasi come queste sono state rivolte a un gruppo di giovani e giovanissimi Lgbt, domenica pomeriggio in pieno centro a Ferrara. Protagonisti in negativo dell'episodio dei giovani tra 17 e 25 anni, ripresi tra l'altro dal telefonino di una vittima che ha postato il video sui social come denuncia, facendolo diventare virale.

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La denuncia immediata al 112

I ragazzi oggetto dell'aggressione erano seduti a chiacchierare, ha riferito la madre di uno di loro alla Nuova Ferrara: «Mia figlia aveva giusto una borsetta 'rainbow'», arcobaleno, simbolo delle manifestazioni Lgbt. «Conoscono alcuni dei giovani che li hanno aggrediti - aggiunge - in altre occasioni c'erano state battute, allusioni, ma niente di simile a quanto accaduto l'altra sera». La famiglia, sottolinea la donna, ha contattato Arcigay Ferrara che si è messa a disposizione per eventuali supporti legali, visto che c'è l'intenzione di «presentare formale denuncia». «Mi auguro che anche altri genitori scelgano di unirsi a me», ha detto al Resto del Carlino. I ragazzi, secondo quanto riferito, sarebbero stati presi di mira da insulti omofobi, con riferimenti a Mussolini, e da petardi. Scossi, hanno chiamato subito il 112 e la pattuglia ha allontanato gli aggressori consigliando loro di sporgere denuncia. 

La condanna del sindaco: atto vile e meschino

«Un atto vile, meschino, intollerabile: le immagini dell'aggressione subita da un gruppo di ragazzi fanno male. E devono indurre una risposta da parte di tutti: una città aperta, libera, civile, accogliente come Ferrara non può accettare scene di questo tipo». Così il sindaco di Ferrara Alan Fabbri (Lega) sull'aggressione omofoba. Immagini, sottolinea la nota del sindaco, che sono al centro di un esposto alla Digos. «È ferma la condanna e assoluto lo sdegno nel vedere quelle sequenze - afferma il sindaco - Esprimo piena solidarietà ai giovani che sono stati aggrediti, alle loro famiglie. Sono pronto ad incontrarli e a manifestare loro, di persona, la mia vicinanza. Mi auguro che si faccia presto piena luci sui fatti, che i responsabili siano rapidamente individuati e severamente puniti. Mi auguro altresì che la prima risposta arrivi dalle famiglie dei giovani autori di questi gesti intollerabili. Quelle frasi inneggianti al duce, le parole violente, gli insulti omofobi, le frasi discriminatorie pronunciate sono aberranti e richiedono, oltre a doverose condanne e punizioni, una risposta educativa forte e un'iniezione di cultura. Anche questi sono anticorpi contro l'inciviltà e contro la violenza». 

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Il Messaggero