«Santità, la prego dal profondo del cuore di interrompere il processo di beatificazione di mio padre Aldo Moro sempre che non sia invece possibile riportarlo nei...
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Aldo Moro, a 41 anni dalla morte il 7 maggio si apre a Roma una mostra con video e fotografie
«Mio padre è stato tradito, rapito, tenuto prigioniero ed ucciso sotto tortura. Dal 9 maggio di 41 anni fa è cominciato il 'business' della morte e lo sciacallaggio continuativo per sfruttare il suo nome a fini indebiti - prosegue Maria Fida Moro - Mi viene in mente la scena, narrata nei Vangeli, dei soldati romani che si giocavano a dadi, ai piedi della Croce, il possesso della tunica di Gesù tessuta in un solo pezzo. I soldati erano, in qualche misura, inconsapevoli di quanto stavano facendo invece costoro sanno di compiere un'azione abbietta e lo fanno ugualmente in piena coscienza». «Il mio nome significa fede e sono assolutamente certa della Comunione dei Santi e della vita eterna - prosegue la figlia di Aldo Moro - E so che mio padre è in salvo per sempre nella perfetta letizia dell'eternità e nessuna bruttura può ferirlo. Ma preferire mille volte che non fosse proclamato Santo - tanto lo è - se questo deve essere il prezzo: una viscida guerra fatta falsamente in nome della verità». «Paolo VI descriveva mio padre così: uomo "buono, mite, giusto, innocente ed amico” - sottolinea Maria Fida Moro rivolgendosi al pontefice - Regali, se può, a mio figlio Luca ed a me una giornata di pace in mezzo alla straordinaria amarezza di una non vita. Che il signore la benedica. Mio padre, dal luogo luminoso in cui si trova ora, saprà come ringraziarla. Sono mortificata di aver dovuto disturbare lei». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero