Bari, arrestati il giudice De Benedictis e un avvocato. «Ho speso 30mila euro per comprare il gip». In tre zaini 1,3 milioni

L'inchiesta della Procura antimafia di Lecce ha portato all'arresto del gip del Tribunale di Bari e un avvocato penalista barese. Accolte le richieste cautelari della Dda,...

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L'inchiesta della Procura antimafia di Lecce ha portato all'arresto del gip del Tribunale di Bari e un avvocato penalista barese. Accolte le richieste cautelari della Dda, il gip di Lecce ha così disposto l'arresto di Giuseppe De Benedictis e Giancarlo Chiarello accusati di aver stretto un accordo corruttivo in base al quale il giudice avrebbe emesso provvedimenti di scarcerazione in favore degli assistiti dell'avvocato Chiariello. De Benedictis nei giorni scorsi ha presentato richiesta di dimissioni dalla magistratura.

Le intercettazioni

«Ho speso trentamila euro e mi sono comprato il giudice a Bari». È lo stralcio di una conversazione intercettata nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Lecce che ha portato oggi all'arresto del gip del Tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis, dell'avvocato penalista barese Giancarlo Chiariello e del pregiudicato Danilo Pietro Della Malva di Vieste. A parlare è il pregiudicato. La conversazione risale al 16 giugno 2020. Della Malva, difeso dall'avvocato Chiariello, aveva ottenuto da poco dal gip De Benedictis la scarcerazione, con concessione degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Era tornato a casa dal carcere di Rebibbia il 24 aprile e una sera, parlando con la moglie sulla veranda, «commentava senza alcuna cripticità il mercimonio per la sua scarcerazione» si legge negli atti. «Dapprima - ricostruiscono gli inquirenti - si vantava di essere uscito dal carcere dopo appena tra mesi e, alla reazione ironica della moglie che, ridendo, esordiva con un commento »grazie« come a voler dire »sappiamo bene il perché«, Della Malva diceva: »però aspetta, ho speso trentamila euro e mi sono comprato il giudice a Bari«». Secondo gli inquirenti della Dda, il denaro sarebbe stato consegnato al giudice tramite l'avvocato. Le indagini hanno infatti documentato che il 18 marzo 2020, 7 giorni dopo il provvedimento con il quale il gip aveva disposto la scarcerazione, il gps dell'auto del magistrato ne segnalava la presenza a casa del legale.

Gli zaini

Tre zaini contenenti complessivamente circa 1,2 milioni di euro in contanti sono stati scoperti e sequestrati dai carabinieri del nucleo investigativo di Bari durante una perquisizione in casa del figlio dell'avvocato Giancarlo Chiarello, il penalista arrestato oggi per corruzione con il giudice Giuseppe De Benedictis. Gli zaini col denaro erano nascosti in un divano e in un armadio nell'appartamento del figlio del penalista, Alberto Chiarello, anche lui indagato nell'inchiesta che coinvolge complessivamente 12 persone. Sono in corso accertamenti per verificare la provenienza del denaro.

 


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Il Messaggero