Bimbo ucciso a Napoli, la mamma: «Paralizzata dallo choc, non sono riuscita a difendere i miei figli»

È immobile, pietrificata, paralizzata dallo choc, mentre i suoi figli venivano pestati dal compagno. La trentenne mamma del bimbo di 7 anni ucciso a Cardito ha raccontato...

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È immobile, pietrificata, paralizzata dallo choc, mentre i suoi figli venivano pestati dal compagno. La trentenne mamma del bimbo di 7 anni ucciso a Cardito ha raccontato quei drammatici momenti in cui si è consumata la tragedia. Intanto continuano gli accertamenti sulla donna, Al momento la Procura di Napoli non l'avrebbe iscritta nel registro degli indagati. Si vuole capire se in passato vi siano stati episodi di violenza sui bimbi come affermato da conoscenti; qualcuno ha anche riferito che il piccolo di 7 anni si sarebbe presentato a scuola pieno di lividi, ma non ci sono riscontri. Determinanti potrebbero essere le rivelazioni della sorellina della vittima, che il pm sta sentendo nel corso di brevi incontri con l'aiuto degli psicologi. 


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La donna ha raccontato che prima avrebbe cercato di fermare Tony, poi dal momento del violento pestaggio, sarebbe caduta in un blocco psico-fisico durato fino alla morte del piccolo di 7 anni; un lasso di tempo di circa due-tre ore, durante le quali Tony si è recato in farmacia a caccia di qualche pomata con cui pensava di poter medicare le profonde contusioni provocate al bambino, mentre la donna è rimasta ferma, come se non capisse cosa stesse accadendo, forse speranzosa che il piccolo, ormai in fin di vita, desse qualche segnale di risveglio. A riportare la coppia alla realtà ci ha pensato il fratello di Tony, arrivato con la madre; è stato lui a chiamare il 118. 
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Il Messaggero