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Una grande stanza delle "meraviglie" si potrebbe celare ad oltre cinque metri di profondità del mare di Baia, gioiello dell’area marina dei Campi Flegrei. La suggestione è forte. In queste ore, infatti, l'équipe di archeosub del parco ha scoperto uno straordinario mosaico con tessere marmoree colorate che sfoggia disegni raffinatissimi molto più complessi ed elaborati rispetto a quelli fino ad oggi noti, relativi al complesso delle Ville Marittime di Baia. Il parco sommerso di Baia sembra voglia stupire sempre di più.
Durante una ricognizione di controllo di routine nelle Terme del Lacus e all'improvviso, rimuovendo piccoli elementi di depositi, sono spuntate prima cinque tessere, poi dieci e ancora venti...e così via. Fino alla sorpresa, lì dove di solito era solo sabbia.
Sorpresa a Baia, dal mare spunta mosaico dal disegno "misterioso": «Una stanza delle meraviglie»
Bombole, pinne e muta, i ricercatori sono al lavoro sul fondale.
L'impresa è in fase di pianificazione, allora. Operazione non da poco, visto che tutti i mosaici del complesso monumentale marittimo sono a circa quattro o cinque metri di profondità a causa sempre del fenomeno del bradisismo che rende questo luogo unico al mondo. «Ma la cosa particolarissima - osserva Gallocchio - è il disegno al centro del tondo del nuovo mosaico, circondato dal motivo a onde: non riusciamo a capire cosa sia. Forse una peschiera vista dall'alto, o un edificio». Resta ancora un mistero da decifrare. Quello che è scuro è la sua unicità. «Ci sono delle linee rosse molto particolari, fatte con tessere sottili, lunghe e strette, ma queste aggiungono mistero al mistero. Forse scavando, e sperando negli altri tondi, si capirà». Il mosaico, insomma, nasconde nel suo tondo centrale una figura complessa, di difficile lettura. Gli archesub non si sbilanciano sulla sua interpretazione, ma il gioco di linee e tessere allungate appare già inedito.
Dalla porzione di pavimento scoperto lo spettacolo è incredibile con la coreografia di geometrie che si incrociano. Lo schema generale ipotizzato in queste ore prevede una serie di cerchi tangenti, separati da trecce che si incrociano e che generano esagoni dai lati concavi. «Nel corso dello scavo ci aspettiamo di avere possibili nuove sorprese», dicono gli archeologi.
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