MILANO Un doppio fondo ricavato sotto la plancia del suo fuoristrada, apribile grazie a un congegno elettrico attivato dal pulsante per sbrinare i vetri. In questo nascondiglio...
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ACCESSO DAL PORTABICCHIERE
La droga, purissima e presumibilmente proveniente dalla Colombia, acquistata per 400 mila euro, a quanto emerso dalle indagini era destinata alle piazze dello spaccio di tutta la regione, inclusi i boschetti di Rogoredo e delle Groane, principali zone di spaccio e consumo di sostenza stupefacenti. Tagliata e rivenduta al dettaglio, avrebbe fruttato circa un milione e mezzo di euro. Per trasportarla in Italia, secondo l’inchiesta «Bianco Natale» coordinata dalla procura di Monza, l’infermiera ha attrezzato la sua auto di uno scomparto segreto dove nascondere i panetti di coca. Pigiando il pulsante dello sbrinamento vetri, i militari sono riusciti ad aprire il doppio fondo della vettura, il cui accesso era sotto il vano portabicchiere della plancia. Da lì hanno estratto decine di panetti di polvere bianca, con impresso un logo su cui ora gli inquirenti svolgeranno altri approfondimenti investigativi. Arrestato anche l’acquirente, un trentacinquenne italiano con precedenti per spaccio che risulterebbe collegato a una vasta rete di pusher al dettaglio, a cui avrebbe rivenduto la partita di droga, probabilmente dopo averla tagliata per ricavarne il massimo profitto. All’uomo i militari hanno sequestrato 400 mila euro in contanti, suddivisi in mazzette di banconote arrotolate.
RETE COLOMBIANA
L’inchiesta è ora diretta verso i canali di approvvigionamento dell’infermiera tedesca che fungeva da corriere, presumibilmente collegata alla rete di narcotrafficanti con base in Colombia, leader nel traffico di cocaina. Gli inquirenti lavoreranno anche sui clienti finali a cui sarebbero arrivata la droga successivamente, per poi essere lavorata e immessa sulle piazze di spaccio della Lombardia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero