L'assumono come baby sitter, poi la obbligano a prostituirsi: arrestata coppia con tre figli

L'assumono come baby sitter, poi la obbligano a prostituirsi: arrestata coppia con tre figli
MILANO Credeva di aver trovato lavoro in Italia, invece si è consegnata ai suoi aguzzini. Una coppia con tre figli ha attirato in trappola una ragazza peruviana di...

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MILANO Credeva di aver trovato lavoro in Italia, invece si è consegnata ai suoi aguzzini. Una coppia con tre figli ha attirato in trappola una ragazza peruviana di ventiquattro anni offrendole un lavoro come baby sitter nell’appartamento in zona Barona, a Milano, ma una volta arrivata in città l’hanno costretta a prostituirsi con clienti contattati su chat erotiche.


ACCOMPAGNATA AGLI INCONTRI
 Ieri gli agenti del commissariato Scalo Romana hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di una coppia accusata di sequestro di persona, sfruttamento, induzione e favoreggiamento della prostituzione: Mergim Rexhaj, un albanese di 31 anni è stato arrestato, la compagna ecuadoriana di 30 è finita ai domiciliari. La vicenda inizia nel marzo scorso, quando la peruviana ottiene da una conoscente - completamente all’oscuro delle intenzioni della coppia - il contatto per lavorare come baby sitter a Milano. I due le pagano il biglietto aereo per lasciare il Perù, dove ha una bambina di quattro anni. Appena arriva a casa la minacciano di far del male alla piccola attraverso dei conoscenti all’estero e la obbligano a fare foto osé da pubblicare su un sito di annunci erotici. La coppia - che ha tre figli di 4, 8 e 12 anni - la segrega in casa e la accompagna personalmente agli incontri. «La ragazza ha dovuto sopportare anche cinque rapporti a sera - racconta il dirigente del commissariato Francesco Anelli - I due aspettavano davanti casa dei clienti e le prendevano subito i soldi guadagnati, in genere 100 euro a prestazione». A giugno, approfittando di una lite della coppia, la ragazza è riuscita a scappare e a chiedere aiuto alla sua conoscente, con cui si è presentata alla polizia. Da quel momento è stata affidata a una comunità.
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Il Messaggero