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Per perquisire a fondo la sua lussuosa villa bresciana, gli uomini della Guardia di Finanza hanno impiegato due giorni. Dentro hanno trovato tele di Picasso, Cezanne, Kandinsky, De Chirico e Fontana. Ora tutte sotto sequestro. Come una buona fetta del patrimonio di Lanfranco Cirillo, imprenditore di 63 anni, nato a Treviso ma dagli anni '90 residente in provincia di Brescia e conosciuto come «l'architetto di Putin» e di altri 44 oligarchi russi.
Sotto inchiestra per reati fiscali
Ci sarebbe anche la sua firma sul progetto del «palazzo d'Inverno» sul promontorio che si affaccia sul Mar Nero. Lui ha sempre smentito, Putin anche - ma il presidente in persona gli aveva conferito nel 2014 la cittadinanza russa -, ma il progetto resta avvolto nel mistero. Ora Cirillo è finito sotto inchiesta per reati fiscali. Il pm Bresciano Erica Battaglia - lo stesso magistrato che continua a chiedere il sequestro di 59 milioni di euro per il patron della squadra di calcio della città Massimo Cellino - contesta all'architetto di Putin i reati di infedele dichiarazione dei redditi, autoriciclaggio e violazione del codice a tutela dei beni culturali. Dal 2013 al 2019, Cirillo avrebbe sottratto al Fisco un imponibile pari a 50 milioni di euro e riciclato i proventi dell'evasione.
Lanfranco Cirillo: «Sono sorpreso»
«Sono sorpreso di dover affrontare una contestazione di questo genere dopo aver realmente vissuto per oltre 20 anni in Russia» ha detto al Giornale di Brescia Cirillo che ha poi aggiunto: «In Russia sono orgoglioso di avere realizzato importanti opere, dando lavoro a decine di aziende italiane e portando nelle dimore di molte delle persone più importanti ed influenti il meglio dell'eccellenza italiana. Con serenità e fiducia ho comunque già iniziato a collaborare personalmente con il magistrato. E continuerò a farlo fino al chiarimento completo della mia posizione».
Sequestrato anche l'elicottero
Nel frattempo non potrà muoversi con l'elicottero che pilota personalmente. La Procura di Brescia gli ha sequestrato pure come quello, così come i beni presenti nelle ville in Costa Smeralda. Gli avvocati Stefano Lojacono e Chantal Frigerio assicurano che «saranno acquisiti documenti anche in Russia, seppur con le difficoltà legate agli eventi drammatici di questi giorni, potranno dimostrare che Lanfranco Cirillo, da oltre vent'anni, ha posto in Russia il centro stabile della sua professione, dei suoi interessi e delle sue relazioni e che solo lì, dunque, egli ha generato i suoi redditi». I legali poi concludono: «Queste circostanze ci paiono inconciliabili con l'ipotesi di una sua residenza fittizia nella Federazione Russa e con la pretesa che l'architetto dovesse dichiarare i propri redditi in Italia».
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