Si allunga la scia di commenti al gesto di Antonio Candreva, che ha deciso di intervenire in favore della bambina costretta a mangiare tonno e cracker a scuola per il mancato...
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E ancora. «Dopo i fatti avvenuti nella scuola di Minerbe a danno di una bambina, fatta pranzare con cracker e tonno sotto gli occhi sbigottiti dei compagni, mi pongo soltanto una domanda. Doveva pensarci Candreva? Un calciatore si è offerto di pagare la mensa al posto della famiglia per risolvere questo episodio di grave discriminazione, davvero doveva pensarci lui? È un gesto dettato dal buon cuore che desta tutta la mia ammirazione, credo però che sia urgente riflettere sul ruolo delle nostre istituzioni di fronte a episodi che si ripetono e che riguardano i diritti inalienabili dei bambini. Sono esterrefatto e senza parole». Lo afferma il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini. «Nell'anno del trentesimo anniversario della convenzione di New York, la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, spero che - aggiunge - certi fatti nel nostro Paese non accadano più. In che Paese stiamo vivendo? Nessuno deve permettersi di mortificare una bambina in quel modo. Basta».
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Il Messaggero