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La morte di Anna Lucarini, 58 anni, la vigilessa che perse la vita la sera del 9 ottobre del 2022 a Pietrasanta (Lucca) nel fatale schianto dell'auto guidata dal marito che finì contro un albero per poi incendiarsi, non fu un incidente stradale. Fu un femminicidio. Ne è convinto il pm Sara Polino, come riportano i quotidiani, che chiama proprio in causa il marito della donna, Daniele Mazzolini, per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio aggravato. Fu lui stesso, è la tesi in base alle indagini condotte dai carabinieri, a dirigere volontariamente l'auto a forte velocità contro l'albero senza neppure frenare, al termine dell'ennesima lite consumatasi mentre lui era al volante, per di più in stato di ebrezza. La moglie voleva separarsi e questo elemento costituirebbe il movente del delitto. Forse l'intento era di uccidere la moglie e togliersi lui stesso la vita.
Nel sinistro anche l'uomo rimase infatti ferito e fu ricoverato in ospedale. Ieri mattina il giudice Antonia Aracri, al termine dell'udienza preliminare a Lucca, ha disposto una perizia psichiatrica a carico di Mazzolini. L'udienza è stata aggiornata al 13 novembre e in quell'occasione l'incarico verrà affidato allo psichiatra Alberto Petracca, che poi avrà alcuni mesi di tempo per comunicare al giudice le proprie valutazioni.
Ieri in aula c'erano la figlia e la sorella dalla vittima, assistite come parte civile, insieme al cugino, dall'avvocato Gianmarco Romanini, mentre l'avvocato Adele Boris tutela il nipote. La convinzione dei familiari è sempre stata che quell'incidente così anomalo non fosse stato una fatalità.
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