Andrea Campello, frode fiscale sulle auto importate: condannato a 3 anni di reclusione il papà di Alice

È il patron di una delle più note concessionarie del Veneziano e del Veneto, dovrà scontare una condanna a 3 anni di reclusione

Andrea Campello, frode fiscale sulle auto importate: condannato a 3 anni di reclusione il papà di Alice
L’indagine era partita dopo una verifica fiscale avviata nel 2013 dall’Agenzia delle Entrate al termine della quale fu contestato a Campello Motors di aver...

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L’indagine era partita dopo una verifica fiscale avviata nel 2013 dall’Agenzia delle Entrate al termine della quale fu contestato a Campello Motors di aver utilizzato una società - la Lucronomico - per ottenere “sconti” fiscali non dovuti, attraverso l’acquisto di auto all’estero, in regime di esenzione, poi girate a Campello, e rivendute senza il pagamento dell’Iva.

Per tutto questo ieri pomeriggio il giudice monocratico Claudia Ardita ha condannato i protagonisti di quella frode fiscale: Andrea Campello, patron di una delle più note concessionarie del Veneziano e del Veneto, dovrà scontare una condanna a 3 anni di reclusione, oltre all’interdizione dai pubblici uffici. Sul banco degli imputati anche la portoghese Sonia Maria Nobrega Santos, 45 anni, residente a Mestre, e Alessandro Barcellini, 48 anni, originario di Biella e residente in Sardegna, rispettivamente legale rappresentante e asserito amministratore di fatto della Lucronomico Coércio de Automóveis Lda, società che procurava vetture a Campello sul mercato estero. Barcellini è stato condannato a 1 anno e 4 mesi (pena non sospesa) mentre Nobrega Santos a 1 anni, con la concessione della condizionale. Disposta poi la confisca, in solido tra i tre imputati, di 2,9 milioni di euro.

 

 

LE ACCUSE

Secondo l’impostazione descritta dal pubblico ministero Laura Cameli, la ditta portoghese importava le auto, che prima di arrivare alla Campello, passavano attraverso altre due società. Durante le indagini e nel processo, Campello si è sempre difeso spiegando di aver pagato l’Iva, ma per la procura l’imposta pari a 2,9 milioni era stata evasa nei due precedenti passaggi che, essendosi compiuti all’estero non erano perseguibili dalla procura di Venezia. Stando però alla tesi del pm - spostata ieri anche dal giudice, che con la sentenza ha chiuso un dibattimento iniziato nel novembre 2021 - tutti erano a conoscenza del raggiro.

LE DIFESE

«Aspettiamo la motivazione e faremo sicuramente appello - il commento dell’avvocato Michele Tiengo, legale di Campello insieme al penalista Paolo Vicentini - L’accusa è infondata, il giudice ci spiegherà con le motivazioni». «Lucronomico è una società portoghese da anni attiva in Europa nel settore automotive, addirittura costituita successivamente all’inizio dei fatti contestati - recita una nota degli avvocati Cristian Perretta e Massimiliano Palena - Le autorità fiscali portoghesi hanno costantemente certificato il corretto operato di Lucronomico, anche in tema di Iva. Nel corso dell’odierno dibattimento, si è avuto modo di ribadire che la truffa riguarda unicamente il mancato pagamento dell’Iva in Italia da parte soggetti italiani diversi da Lucronomico».

 

 

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Il Messaggero