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Ambiente e emergenza energetica e alimentare. Il tema sarà al centro di un forum organizzato dalla presidenza dell’Ancri e dal Comune di Crispiano (TA), dalle ore 10.30 del 5 giugno, nella Sala Consiliare del comune tarantino, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente. «La sopravvenuta crisi energetica e alimentare, sta rendendo inevitabile una seria riflessione per un nuovo approccio pragmatico e meno burocratico dell’ambiente e una rivisitazione dei vincoli paesaggistici e ambientali». Ha anticipato il prefetto Francesco Tagliente organizzatore del dibattito insieme con il presidente dell’ANCRI Tommaso Bove il delegato Ancri all’Ambiente Paolo Ghezzi e al Sindaco di Crispiano (TA) Luca Lopomo. «Il momento - ha aggiunto Tagliente - è senz’altro delicato ed è proprio di fronte a questi scenari di rapida incertezza, in cui vengono meno le sicurezze acquisite e la possibilità di pensare e programmare in condizioni di benessere e tranquillità diffuse, che si mostrano nella loro reale solidità, le convinzioni di base ed i principi ispiratori della politica di tutela ambientale europea, e degli indirizzi nazionali in materia. La guerra in Ucraina ha fatto saltare tutte le previsioni e gli equilibri internazionali, modificando velocemente gli scenari consolidati tanto da rendere urgente la valutazione di ogni possibile percorso che porti verso l’autosufficienza energetica e alimentare. In pochi mesi - ha proseguito Tagliente - l’orrore di questo conflitto, oltre a ridisegnare in prospettiva l’equilibrio geopolitico mondiale, pone ciascun Paese di fronte a una rivalutazione di punti fermi, anche nella tutela ambientale, che sembravano acquisiti e inamovibili. Infatti, nonostante gli impegni assunti per raggiungere gli obiettivi dell’agenda 2030, si torna a ipotizzate il ricorso alle centrali a Carbone, sembra riaprirsi il dibattito sul nucleare, si indebolisce l’azione incisiva per la lotta al cambiamento climatico. Cambiano velocemente i paradigmi e gli assiomi, a riprova che un equilibrio di tutela planetaria diventa complesso in presenza di forti disuguaglianze e priorità molto differenziate tra aree geografiche. Di fronte alle necessità di autosufficienza per bisogni primari e alimentari, non sono oggi da escludere allentamenti di vincolo alla coltivazione di cereali che, anzi, potrebbe essere incentivata; diventa una possibilità concreta il rinvio dei progetti di trasformazione in aree boschive improduttive di alcuni terreni oggi vocati alla produzione agricola.
Il Messaggero