Cibi scaduti, scongelati e ricongelati, mancato rispetto delle norme igieniche, etichette incomprensibili, importazioni vietate. I controlli dei Nas dei Carabinieri in tutta...
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Malori dopo la cena al ristorante: quattro all'ospedale per sospetta intossicazione alimentare
Sequestrate 128 tonnellate di cibo, per un valore di 232mila euro. In particolare prodotti ittici, carnei e vegetali non idonei al consumo, perché privi di tracciabilità ed in cattivo stato di conservazione.
In ambito penale i reati maggiormente riscontrati, in totale 27, sono stati la frode in commercio e la cattiva conservazione degli alimenti. «Ben vengano le cucine etniche, a tutti piace il sushi, ma 'all you can eat' non può fare rima con rischio di intossicazione alimentare - ha detto il ministro della Salute Giulia Grillo (M5S) commentando l'operazione dei Nas -: le regole valgono per tutti. Non si mette a rischio la salute dei cittadini con pratiche illegali per mantenere i prezzi stracciati». E il ministro ha sottolineato che «spesso manca la conoscenza del nostro sistema di regole, che è tra i più avanzati a livello mondiale, e su questo bisogna lavorare». Per il comandante del Nas, il generale Adelmo Lusi, «particolare attenzione è stata riservata agli esercizi di ristorazione veloce e a quelli che adottano la formula 'all you can eat', per accertare che mantengano i livelli essenziali di corretta prassi igienica e la fornitura di materie prime idonee ad assicurare un livello accettabile di sicurezza per il consumatore».
«Il piano di controlli - ha aggiunto il generale - è stato realizzato con una metodologia finalizzata alla verifica del rispetto delle procedure di preparazione, conservazione e somministrazione degli alimenti, dello stato igienico e strutturale dei locali di ristorazione e degli esercizi di vendita al dettaglio di prodotti preconfezionati, del mantenimento della catena del freddo, soprattutto in relazione ai cibi da mangiare crudi. La vigilanza è stata estesa anche ai canali di importazione e distribuzione delle derrate alimentari e delle materie prime provenienti da Paesi esteri, gestiti da aziende di commercio all'ingrosso, di deposito e di trasporto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero