Le medaglie d’oro dell’amicizia con l’Algeria a Piero Angela e alla memoria di Enrico Mattei

Le medaglie d’oro dell’amicizia con l’Algeria a Piero Angela e alla memoria di Enrico Mattei
“Ricordare il passato per lavorare nel presente e per costruire il futuro”. Così l’ambasciatore algerino a Roma, Abdelkrim Touahria, ha sintetizzato il...

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“Ricordare il passato per lavorare nel presente e per costruire il futuro”. Così l’ambasciatore algerino a Roma, Abdelkrim Touahria, ha sintetizzato il significato della cerimonia della consegna di due medaglie d’oro che si è tenuta ieri sera alla presenza del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che - per parte sua - ha definito “i rapporti tra l’Italia e un grande Paese come l'Algeria un patrimonio che alla Farnesina si tramanda da ministro a ministro”. Le due medaglie di "Amici della rivoluzione algerina” sono state consegnate, nella residenza dell’ambasciatore, a Piero Angela e (alla memoria) a Enrico Mattei, fondatore dell’Eni. A ritirare l’onorificenza per Enrico Mattei c’era il pronipote, Aroldo Curzi Mattei, che è presidente della Fondazione Mattei.

La medaglia a Piero Angela 

Create nel giugno 1987 e assegnate personalmente dal presidente della Repubblica algerina, le medaglie di "Amici della rivoluzione" sono attribuite a personalità straniere che hanno sostenuto concretamente o moralmente la lotta per la liberazione nazionale e l’indipendenza dell’Algeria. Piero Angela è stato premiato per il suo contributo alla documentazione di questo periodo della storia del Paese nordafricano e si è detto “contento e sorpreso” di ricevere l’onorificenza a più di mezzo secolo dal suo lavoro come inviato della Rai ad Algeri, spiegando di avere “semplicemente riportato i fatti”. Eppure, fu proprio un servizio di Piero Angela dell’11 dicembre del 1960, trasmesso dall’Algeria in modo rocambolesco, a svelare per la prima volta al mondo la brutale repressione degli indipendentisti algerini da parte dei colonialisti francesi.

Incontro tra Italia e Algeria per la cooperazione 

A Enrico Mattei, che ha avuto un ruolo molto importante nel sostenere la causa dell’indipendenza, è anche intitolato il gasdotto che unisce Algeria e Italia (che copre circa il 28 per cento delle nostre importazioni) e, nei giorni scorsi, l’ambasciatore Touahria ha visitato la Fondazione di cui Aroldo Curzi Mattei è presidente - che ha sede a Matelica, nelle Marche - per esaminare un piano di iniziative comuni. La cerimonia di ieri sera si è tenuta alla vigilia della quarta sessione del dialogo strategico italo-algerino che si apre oggi alla Farnesina a livello di segretari generali dei rispettivi ministeri degli Esteri. L’incontro toccherà tutti gli argomenti del futuro della cooperazione bilaterale: sicurezza, giustizia, relazioni economiche e le grandi sfide mondiali, dall’ambiente alla cooperazione scientifica e culturale.

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Il Messaggero