Squinzi sulle proposte di Prodi per il rilancio dell'industria: «Sono idee convincenti, sottoscrivo»

Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi
Le otto proposte per una rinascita industriale italiana lanciate ieri dall’ex premier Romano Prodi non hanno lasciato indifferente il presidente della Confindustria, Giorgio...

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Le otto proposte per una rinascita industriale italiana lanciate ieri dall’ex premier Romano Prodi non hanno lasciato indifferente il presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi.




«Condivido fino all’ultima riga - ha dichiarato il numero uno degli industriali al Messaggero - quanto ha scritto Prodi a proposito di rinascita dell’industria italiana. È esattamente il mio pensiero, se Prodi me l’avesse chiesto - ha aggiunto Squinzi - avrei sottoscritto volentieri il suo articolo».



Il presidente degli industriali italiani ha anche osservato che «alcune questioni, a cominciare dalla formazione professionale, sono temi che Confindustria ripropone regolarmente da mesi».



Squinzi ha apprezzato anche l’idea delle Fraunhofer tedesche, la rete di strutture di ricerca al servizio delle imprese, alle quali Prodi ascrive una parte non modesta dei successi industriali della Germania, «un tema - ha detto Squinzi - che va approfondito».



Il numero uno degli industriali si dice perciò pronto ad accogliere l’invito di Prodi per tutto ciò che serve a dare vita a un Rinascimento dell’industria italiana. Parafrasando quanto affermato un paio di giorni fa davanti agli imprenditori di Biella, ha però precisato che tutto sarebbe più facile se dall’Europa giungessero segnali concreti di inversione di rotta. «Il rigore con cui l'Unione ha affrontato la crisi di questi ultimi anni deve essere attenuato - ha precisato - e l'Italia deve avere la possibilità di sforare la soglia del 3%, che in Europa siamo solo noi e la Germania a rispettare».



Il sistema delle imprese, ha ribadito Squinzi, sta facendo il proprio dovere: «Stiamo continuando a sottoporre proposte, riflessioni, informazioni necessarie al governo per modulare la propria azione, abbiamo un dialogo quotidiano con ministeri». E ha concluso: «A causa della crisi abbiamo perso il 25% dei volumi di produzione, distrutto il 15% della nostra capacità produttiva, il 9% del Pil, ma siamo il nocciolo duro del Paese, che grazie a noi ha resistito. Solo da noi, dunque, può arrivare la ripresa».



Un plauso alla ricetta di Prodi è arrivato anche da Matteo Colaninno, parlamentare del Pd ed ex presidente dei giovani di Confindustria. «Trovo molto convincenti - ha detto - le otto proposte avanzate per la rinascita dell'industria. In particolare», ha proseguito, «condivido fortemente l'idea di stimoli per capitalizzare le imprese e per aumentarne la dimensione media». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero