Sacchi sta con Galliani «Tifosi troppo irriconoscenti»

Sacchi sta con Galliani «Tifosi troppo irriconoscenti»
Arrigo Sacchi la vede come Adriano Galliani: i tifosi hanno la memoria storica corta, cortissima. «La domanda che bisogna porsi, il giorno dopo il tonfo casalingo del Milan...

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Arrigo Sacchi la vede come Adriano Galliani: i tifosi hanno la memoria storica corta, cortissima. «La domanda che bisogna porsi, il giorno dopo il tonfo casalingo del Milan contro il Parma, è una: perchè la tifoseria si arroga il diritto di contestare la squadra e una dirigenza protagonista di una cavalcata di oltre 25 anni? Se si contesta il club che ha vinto di più negli ultimi anni, qualcosa non va. Lo dico con dispiacere, da persona molto amata dai fan del Milan».




L'ex tecnico del Milan stellare, parlando a RadioRai, ha rivolto una sorta di invito alla riflessione ai tifosi rossoneri. «I tifosi devono accettare la sconfitta, capire che possono esserci fasi in cui non si vince – ha spiegato Sacchi - Nel calcio contano le persone, ma al centro di tutto va messo il gioco, quindi bisogna scegliere i calciatori adatti a quel tipo di gioco, infine viene il talento. Quando arrivai al Milan c'era questa strategia. Bisogna fondare tutto sul merito, che ti dà gioia e creatività, oltre ai successi. È difficile il compito di Seedorf. Una volta feci l'errore di arrivare al Milan con giocatori che non avevo scelto: fu un flop».



Qualche parola anche su Mario Balotelli. «È un talento, ma non è detto che vada bene per qualsiasi cosa. Deve trovare un ambiente molto positivo, un gioco che lo aiuti, una squadra adatta alle sue qualità - conclude Sacchi - Bisogna metterlo nelle condizioni di rendere. Come persona probabilmente deve maturare, ma non saprei se tenerlo. Lo farei restare solo se è funzionale al calcio che si sceglie. Bisogna tener presente che è giocatore poco mobile in campo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero