Arrigo Sacchi la vede come Adriano Galliani: i tifosi hanno la memoria storica corta, cortissima. «La domanda che bisogna porsi, il giorno dopo il tonfo casalingo del Milan...
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L'ex tecnico del Milan stellare, parlando a RadioRai, ha rivolto una sorta di invito alla riflessione ai tifosi rossoneri. «I tifosi devono accettare la sconfitta, capire che possono esserci fasi in cui non si vince – ha spiegato Sacchi - Nel calcio contano le persone, ma al centro di tutto va messo il gioco, quindi bisogna scegliere i calciatori adatti a quel tipo di gioco, infine viene il talento. Quando arrivai al Milan c'era questa strategia. Bisogna fondare tutto sul merito, che ti dà gioia e creatività, oltre ai successi. È difficile il compito di Seedorf. Una volta feci l'errore di arrivare al Milan con giocatori che non avevo scelto: fu un flop».
Qualche parola anche su Mario Balotelli. «È un talento, ma non è detto che vada bene per qualsiasi cosa. Deve trovare un ambiente molto positivo, un gioco che lo aiuti, una squadra adatta alle sue qualità - conclude Sacchi - Bisogna metterlo nelle condizioni di rendere. Come persona probabilmente deve maturare, ma non saprei se tenerlo. Lo farei restare solo se è funzionale al calcio che si sceglie. Bisogna tener presente che è giocatore poco mobile in campo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero