E, dopo tanto tempo, l’Olimpico ha ricominciato a cantare il nome di Daniele De Rossi. Impossibile non farlo, alla luce della prestazione che il numero 16 ha via via...
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Una prestazione da applausi sul piano tattico, insomma, impreziosita da un paio di numeri tecnici di assoluto valore. Come quello che ha piazzato nel primo tempo su De Luca, al quale ha tolto il pallone con una giocata acrobatica praticamente da terra. Oppure quando, nella ripresa, si è sostituito a De Sanctis per frenare una conclusione, di fatto a botta sicura, di Denis. Ha sbarrato la porta, come gli era capitato in occasione di Roma-Napoli, ricordate?
In parole povere, un De Rossi vecchie maniere. Concentrato. Tosto. E, finalmente, di nuovo a posto sul piano fisco dopo quelle tre giornate di stop per squalifica che gli avevano rovinato la condizione. Un De Rossi bravo e generoso, come dimostrato alla fine del primo tempo quando ha voluto mandare in gol Ljajic. Che aveva bisogno di segnare e che, non a caso, dopo il gol si è sciolto e ha giocato una partita ricca di tante cose belle. De Rossi ha scelto di privarsi di un gol per far sorridere un compagno in difficoltà. Una cosa che appartiene solo a chi un cuore grande così, mezzo giallo e mezzo rosso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero