Il presidente palestinese Abu Mazen ha condannato il rapimento in Cisgiordania dei tre ragazzi isareliani, allievi di una scuola rabbinica situata in un insediamento di coloni...
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L'appello è una reazione a indiscrezioni rimbalzate al Cairo su un aumento delle operazioni israeliane in Cisgiordania, nei prossimi giorni in risposta al rapimento dei tre giovani coloni israeliani. L'Egitto ha comunque rafforzato i controlli alla frontiera subito dopo il rapimento in Cisgiordania dei tre giovani seminaristi. Lo confermano fonti locali dal Sinai, lasciando intendere che la misura serve a impedire un ipotetico trasferimento dei rapiti in territorio egiziano.
Espulsione di Hamas. Il governo israeliano sta valutando l'ipotesi di espellere dalla Cisgiordania a Gaza i rappresentanti di Hamas come forma di pressione sull'organizzazione ritenuta responsabile del rapimento dei tre ragazzi. L'ipotesi è una di quelle che dovrebbe essere affrontata nella nuova riunione di sicurezza del governo prevista nel pomeriggio.
L'ipotesi - secondo i media - è stata già affrontata una prima volta dal ministero della giustizia per vedere se è corretta dal punto di vista legale. Altre misure - sempre come forma di pressione - potrebbero riguardare la demolizione delle case dei membri operativi di Hamas in Cisgiordania e provvedimenti contro i detenuti della fazione islamica già in carcere. Sia il ministro della giustizia Tizpi Livni sia il Procuratore generale Yehuda Weinstein insieme ad altri ministri stanno valutando se questi passi sono in linea con le leggi internazionali. Per il momento la discussione prosegue e sarà approfondita nel pomeriggio. Il capo di stato maggiore dell'esercito Benny Gantz ha detto che l«'estesa operazione» in corso ha un obiettivo: «trovare i ragazzi, portarli a casa e usare una mano il più possibile pesante nei confronti di Hamas». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero