«Donate alla chiesa», così l'ex prete e l'amica si sono intascati 200mila euro

«Donate alla chiesa», così l'ex prete e l'amica si sono intascati 200mila euro
Sono accusati di circonvenzione d’incapace ai danni di due anziani di Annone Veneto - fratello e sorella - che, secondo l’accusa, sarebbero stati indotti a versare...

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Sono accusati di circonvenzione d’incapace ai danni di due anziani di Annone Veneto - fratello e sorella - che, secondo l’accusa, sarebbero stati indotti a versare loro oltre 200mila euro. La Procura di Venezia ha chiesto il rinvio a giudizio di un ex prete, Luca Galleschi, 47 anni, e di una donna a cui viene contestato il ruolo di sua complice, Pasqua Donia.




L’udienza preliminare a carico dei due si è aperta ieri mattina, davanti al giudice Antonio Liguori, il quale ha aggiornato il processo al prossimo 17 ottobre, per lasciare tempo ai due imputati di trovare un accordo con l’amministratore di sostegno dei due fratelli al fine di risarcire il danno e poter così usufruire di un eventuale sconto di pena in caso di condanna o di patteggiamento. L’amministratore di sostegno delle due vittime si è costituito parte civile contro i due imputati con l’avvocato Carlo Broli di Conegliano.



Gli episodi finiti sotto accusa risalgono al 2010: a far scattare le indagini fu il parroco di Annone, il quale si acorse che don Luca era già stato "espulso" dalla Chiesa. I due anziani fratelli hanno raccontato che Galleschi aveva fatto credere loro di essere ancora un sacerdote per poi convinverli a "donare" complessivamente più di 200mila euro spiegando loro che quel denaro sarebbe andato in beneficenza. Il sostituto procuratore Lucia D’Alessandro accusa Donia di aver accompagnato in banca la donna per effettuare alcuni prelievi dal conto corrente di famiglia. Anche la casa degli anziani sarebbe dovuta finire ai poveri, secondo quanto l’ex prete avrebbe raccontato ai due fratelli di Annone.



Nel corso delle indagini preliminari la Procura ha ottenuto il sequestro di conti correnti e titoli intestati a Galleschi, a garanzia della restituzione dell’ingente somma di denaro, nonché un testamento , a favore di un ente religioso nel quale i due fratelli avevano nominato esecutore l’ex prete. Parte della somma è già stata restituita: per il rimanente è in corso una trattativa tra gli avvocati.



«Galleschi, 47 anni, toscano della provincia di Pisa, era molto conosciuto ad Annone: dal dicembre 2008 ai primi mesi del 2009 continuò a celebrare messa pur non essendo più sacerdote da tempo, tanto da costringere il vescovo ad intimargli di cessare la condotta ricordandogli che era stato «ridotto allo stato laicale con provvedimento della Congregazione per la Dottrina della Fede, in data 19 luglio 2004». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero