Shoah, Usa: poster con foto del campo di sterminio di Dachau, Walmart si scusa

Shoah, Usa: poster con foto del campo di sterminio di Dachau, Walmart si scusa
Walmart, Amazon e Sears travolte delle polemiche a causa della vendita di un poster raffigurante il campo di concentramento nazista di Dachau. Ad accorgersene sono stati gli...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Walmart, Amazon e Sears travolte delle polemiche a causa della vendita di un poster raffigurante il campo di concentramento nazista di Dachau. Ad accorgersene sono stati gli acquirenti online, inorriditi nell'apprendere che l'immagine di uno dei cancelli principali del lager era in vendita come articolo decorativo per la casa. L'oggetto era addirittura listato nella pagina di Walmart con la descrizione: Cancello con scritta Arbeit Macht Frei, (Il lavoro rende liberi), campo di concentramento di Dachau. «Il poster darà un tocco in più alla vostra casa», prometteva la pubblicità.




Resesi conto della gaffe, tutte e tre le compagnie si sono affrettate a far rimuovere la pubblicità nel fine settimana, riferisce Abcnews online. Con tanto di scuse da parte di Walmart per aver utilizzato la foto del cancello di Dachau dove fra il 1933 e il 1945 furono internati oltre 200.000 detenuti, di cui quasi un quarto morì. «Siamo rimasti inorriditi dal vedere che la foto era sul nostro sito. Ce ne scusiamo e lo abbiamo fatto togliere», riferisce la compagnia in una nota. «L'oggetto è stato venduto sul nostro mercato attraverso un terzo venditore. Ci siamo lamentati e abbiamo appreso che sarà rimosso dall'intero inventario», si legge ancora nella nota.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero