Londra, Pistorius in finale senza correre La staffetta sudafricana vince il ricorso

Oscar Pistorius
dal nostro inviato Carlo Santi LONDRA - Dalla disperazione alla gioia in novanta minuti. Oscar Pistorius stasera correrà la...

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dal nostro inviato Carlo Santi


LONDRA - Dalla disperazione alla gioia in novanta minuti. Oscar Pistorius stasera correrà la finale della 4x400 metri: il Sudafrica ieri mattina in batteria era stato costretto al ritiro e Oscar non aveva neppure corso. Il team è stato riammesso dalla Giuria d’Appello: sarà la nona formazione al via.



Blade Runner era già schierato per ricevere il testimone ma Ofentse Mogawane non è mai arrivato al traguardo: cento metri prima era stato urtato dal keniano Vincent Mumo Kiilu e, entrato in collisione, era finito a terra. Infortunato e costretto a lasciare lo stadio mentre Oscar si metteva le mani nei capelli. La sua Olimpiade sembrava finire così, nel modo peggiore. E lui aveva voglia di correre ancora e cercare di guadagnare quella finale che non era riuscito a raggiungere nella prova individuale.



Oscar era disperato. Il sogno di essere in una finale era svanito. Poi, come d’incanto, ecco la magia: il Kenya era ritenuto colpevole dell’uscita di scena del Sudafrica e veniva squalificato mentre il Sudafrica riammesso e, visto che lo stadio Olimpico ha nove corsie, avrebbe occupato l’ultima senza togliere il posto a nessuno dei qualificati.



Alle 12.38 (italiane) Oscar Pistorius era disperato; alle 14.08 tornava a sorridere e pensare al podio della staffetta, la finale che un anno fa, al Mondiale in Corea, non ha corso dopo aver trascinato il Sudafrica in finale (secondo posto). Alle 12.38 un Oscar incredulo aveva assistito al fattaccio sulla linea del traguardo. Aspettava un testimone che non sarebbe mai arrivato.Quando ha capito cosa era accaduto, si è messo le mani nei capelli. Un’ora e mezzo dopo, il Jury d’Appel della Federatletica mondiale ha accolto il reclamo sudafricano: Pistorius e compagni erano riammessi alla finale di stasera (ore 22.20 italiane), che sarà con nove formazioni.Determinante anche il fatto che il Kenya aveva annunciato di essere d’accordo con la squalifica del proprio quartetto. A Mogawane, il secondo frazionista del Sudafrica, è intanto stata diagnosticata la dislocazione di una spalla.



Ritrovato il sorriso e la finale, Pistorius non ha perso tempo e su Twitter ha subito scritto: «L’intera esperienza di Londra è stata una delle vette della mia carriera. Ho avuto la più eccitante occasione di rappresentare il mio Paese. Qui è stato tutto superbo, dalla folla, all’organizzazione, agli amici. Davvero, non potevo sperare di meglio. Sarò in piedi per la finale!».Oscar, ragazzo di fede, quella fede che lo ha sempre aiutato nella vita, ha aggiunto: «Ringrazio il Signore. È stato un ottovolante di emozioni». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero