Si pensava a una tragica dimenticanza. Ma il terribile sospetto è che il piccolo Cooper, 22 mesi, morto per essere stato abbandonato per ben sette ore in auto sotto un sole...
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Pena di morte A spiegarlo è stato un giudice, sottolineando come «questo sia un caso in cui la pena capitale è possibile». Secondo l'accusa Harris è un marito infedele che voleva una vita senza figli. E dalle indagini è emerso come, mentre era al lavoro, abbia mandato messaggini a sfondo sessuale a sei donne contemporaneamente (una delle quali minorenne) proprio nelle ore in cui si stava consumando la tragedia del suo piccolo. Gli amici, invece, raccontano come Harris parlava sempre del suo bimbo dai capelli biondi: «Amava mostrare Cooper a tutti. Gli piaceva prenderlo in braccio, lo portava in giro, era sempre felice», afferma alla Cnn Winston Milling, un amico che ha pranzato con lui il giorno della tragedia.
La tragedia Insieme a loro c'era anche James Alex Hall, che con il 33enne padre sotto accusa ha frequentato l'università: «Era normale - spiega - non ho mai notato nulla di strano». Secondo i dettagli rilasciati dalla polizia, a insospettire gli investigatori sono state alcune ricerche effettuate dall'uomo su internet pochi giorni prima della morte del bimbo: Harris avrebbe visitato una pagina web chiamata 'child free', senza figli, e cercato informazioni su come sopravvivere in carcere. Inoltre, sia lui che la moglie, Leanna Harris, avrebbero cercato altre informazioni sul livello di calore che deve raggiungere l'abitacolo di una vettura per provocare la morte di un bambino. Nel corso dell'ultima udienza Harris è rimasto seduto con lo sguardo impassibile sino alla fine, quando è scoppiato a piangere, giurando di aver dimenticato il piccolo in macchina, ripetendo che si è trattato solo di un incidente.
I precedenti E incidenti del genere purtroppo ne accadono spesso. È successo di recente anche in Italia, con la morte del piccolo Luca, a Piacenza. Anche lì un padre che, recandosi al lavoro, ha dimenticato in auto il figlio che avrebbe dovuto portare all'asilo. Scagionato poi dalla perizia secondo cui una 'amnesia dissociativà lo aveva temporaneamente reso incapace di intendere e di volere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero