Thomas Muller, elogio del falso nueve il tedesco segna come un centravanti ma non lo è

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Anno 2008, nel giorno di ferragosto, l’allenatore del Bayern...

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Anno 2008, nel giorno di ferragosto, l’allenatore del Bayern Jurgen Klinsmann ordina un cambio a 15’ dalla fine: fuori Miro Klose, dentro Thomas Muller. Meno di 6 anni fa, l’esordio assoluto in Bundesliga di quello che oggi è il capocannoniere del Mondiale, autore della prima e finora unica tripletta a Brasile 2014. In 45’, complice l’espulsione di Pepe, Thomas Muller aveva colpito già 2 volte il Portogallo, nel secondo tempo ha chiuso il punteggio sul 4-0. Ordinaria amministrazione per uno capace di segnare 8 gol in 7 partite di coppa del Mondo, 8 reti su 9 tiri nello specchio della porta avversaria tra Sudafrica e Brasile. Chirurgica la sua precisione, stupefacente la sua freddezza. Attaccante atipico, fisico da centravanti puro senza esserlo, tecnica da trequartista ma sarebbe riduttivo chiamarlo così . Un giocatore totale, difficile da paragonare a chiunque altro. In quella stagione con Klinsmann allenatore arrivò anche l’esordio in Champions League: era il 10 marzo 2009, Bayern contro Sporting Lisbona, gol al debutto per Thomas. Un predestinato. Se ne accorse anche Louis Van Gaal che, dopo aver vinto il campionato olandese con l’AZ, arrivò al Bayern per ricostruire. Una delle prime mosse fu proprio quella di aggregare alla prima squadra quel ragazzo dal cognome impegnativo, ma dalle potenzialità enormi. Risultato? La prima stagione con i grandi per Muller si chiude con 19 gol in partite ufficiali e un triplete sfiorato. Vittoria in Bundesliga e Coppa di Germania, in champions ko soltanto in finale (giocata da titolare) contro l’Inter di Mourinho. Non contento Thomas, 20 anni e maglia numero 13 sulle spalle proprio come Gerd Muller, parte per il Sudafrica per giocare il suo primo mondiale. Joachim Loew non ha dubbi sul suo valore e lo schiera sempre titolare, tranne che contro la Spagna in semifinale, guarda caso nel giorno della sconfitta più dolorosa per i tedeschi. Scelta folle? Macché, una squalifica impedì al gioiello del Bayern di scendere in campo contro i futuri campioni del mondo, altrimenti chissà. Germania terza alla fine, dopo la vittoria nella finale di consolazione contro l’Uruguay, ma soprattutto per Muller 5 gol e titolo di capocannoniere del Mondiale. Era la stagione 2009-10, la prima vissuta in una rosa di professionisti per il giovane Thomas.
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Il Messaggero