Non ha convalidato il fermo per assenza di immediato pericolo di fuga, ma ha emesso una misura di custodia cautelare in carcere il giudice per le indagini preliminari di Pavia...
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«Il gip ha accolto la tesi della difesa che mancavano i presupposti del fermo eseguito dai carabinieri e che dunque il provvedimento della procura è stato illegittimo - commenta il difensore, l'avvocato Corrado Limentani -. Come nel caso di Yara Gambirasio il fermo non è stato convalidato perché mancava il requisito dell'immediato pericolo di fuga necessario per disporre un fermo, ma è stata emessa una misura cautelare».
«Macché freddo. È scosso e non fa che piangere». Così l'avvocato Corrado Limentani, difensore del tecnico informatico che ha ucciso la moglie e i figli a Motta Visconti la sera della prima partita dell'Italia ai Mondiali, respinge le parole con cui, nell'ordinanza di custodia cautelare, il gip Anna Maria Oddone afferma che Carlo Lissi si è mostrato «privo di sentimenti e incapace di mostrare emozioni» e che anche durante l'interrogatorio di garanzia «è apparso totalmente indifferente all'accaduto». «Sta piano piano realizzando - spiega il legale -. Non è vero che è un robot. Come è inevitabile che sia, è sotto shock. E questo è il motivo per cui ho deciso di non farlo rispondere» alle domande dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip, dove il tecnico si è avvalso della facoltà di non rispondere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero