Lazio, la strada per l'Europa è in salita Reja attende la conferma, ma Lotito tace

Lazio, la strada per l'Europa è in salita Reja attende la conferma, ma Lotito tace
X-factor Lazio nella corsa all’Europa: qualificazione aperta (Parma a tre punti), eppure una serie di cause rende la strada in salita. La svista arbitrale resta...

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X-factor Lazio nella corsa all’Europa: qualificazione aperta (Parma a tre punti), eppure una serie di cause rende la strada in salita. La svista arbitrale resta l’unico elemento di disturbo esterno, denunciato persino con colpevole ritardo dalla società. Forse perché ora è più forte il senso delle proprie colpe. Rievocare il mercato di gennaio oggi è stucchevole retorica, ma urla la diabolica perseveranza dell’errore. Quel malefico corso e ricorso riesaltato dall’infermeria: ancora una volta nello sprint finale mancano le forze dei campioni. E’ la solita storia: domenica si piegavano Keita e Biava (ora pronti per Torino), Klose e Gonzalez (ieri risonanza magnetica al polpaccio) parcheggiati ai box per un mese, Dias e Marchetti tormentati da continui malanni. E chi più ne ha, più ne scongiuri, da qui alla fine. Quasi quasi ormai si brinda alla normalità: 13 presenze consecutive - sabato - per Konko. Record laziale di sempre, da incorniciare con la Coppa Italia. Già, perché in quella bacheca è soffocato l’ultimo grido di gioia congiunto di Lotito e i laziali.




CONTESTAZIONE

Non c’è Europa League che tenga, la contestazione continua. Respinto pure l’invito pasquale al “Family day” col Torino: appena 2500 biglietti venduti. Briciole a tre giorni da una partita così importante e con un’offerta così allettante: 15 euro due biglietti per adulti e un under 16 (con l’opzione per un altro under 16 con un solo euro). Il dissenso verso Lotito non accetta ramoscelli d’ulivo, così l’Olimpico resta mare aperto nella traversata biancoceleste verso la qualificazione: per fortuna 2 vittorie nelle ultime due gare a rimpolpare un bottino di 15 punti in 8 match. Ma il clima teso non spinge certo la corsa della Lazio.



REJA

Chiede l’aiuto del pubblico, Reja. Parla quasi da dirigente, ma lui è e sarà l’allenatore della Lazio, con o senza l’abbraccio al sesto posto. Così sente l’incarico, così gli è stato assicurato nell’ultimo vertice da Lotito e Tare. Eppure nessuno della società sbandiera l’annuncio: «I patti col tecnico sono chiari», ha solo bofonchiato il ds qualche settimana fa. Comunque Edy ha un contratto - da 900 mila euro - anche per il prossimo anno: «Per non concedere alibi ai giocatori», aveva spifferato Lotito durante la presentazione del Reja-bis. Adesso sarebbe il caso di ribadire il concetto pubblicamente per dare certezze al futuro. E incollare la squadra al tecnico. Che oggi invece s’aggrappa alla carica dei 101 giorni dal suo ritorno.



ESPULSIONI


La pressione fa saltare i nervi. È il momento di tenere a bada gl’impulsi, altro ostacolo verso l’obiettivo. Tre espulsioni nelle ultime quattro giornate (domenica Cana a Napoli). La Lazio è seconda - dietro la Samp (8) - per rossi (7) racimolati, non può più permettersi di perdere la testa. Proprio ora che l’ha ritrovata in cabina di regia: finalmente di nuovo insieme Biglia e Ledesma (dopo le squalifiche) con Lulic mezz’ala e redivivo goleador. Un centrocampo inedito nel 4-3-3, questo è l’X-factor da conservare per l’Europa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero