Reja-lista in viaggio al San Paolo con un banda d’acciaccati. Parte dunque la tachicardia partenopea, con qualche battito d’amarcord: due volte in poco più di due...
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PARI CON BENITEZ
Uno a uno e palla al centro. Reja e Benitez vanno alla bella: il goriziano aveva rifilato un sonoro 3 a 1 all'Inter dello spagnolo, così quel 3 dicembre 2010 la Lazio volava prima in classifica. Altri tempi: ora Rafa guida il Napoli al terzo posto e s'è già preso la rivincita su Edy in Coppa Italia lo scorso 29 gennaio, all'ottantaduesimo. I due tecnici viaggiano alle stesse medie, Reja ne ha una di 1,86 a partita: a differenza di Benitez però, è entrato in corsa, ha vinto 8 gare, ne ha pareggiate 4, perse appena tre. Ventotto punti nelle ultime 15 partite, la Lazio ha segnato 20 gol, ne ha incassati 14. Nelle stesse gare il Napoli ne ha subiti 13, appena uno in meno. Sarà sfida fra le migliori difese
DIPENDE DA BIAVA
Dimenticare la Coppa Italia. Due mesi fa, Higuain banchettava con la difesa a tre biancoceleste, Reja prega di non doverla riproporre domenica. Perché l'infermeria di Formello è affollata di centrali: Dias ancora out, Novaretti è atteso oggi in gruppo. La vera ansia è per Biava: combatte col ginocchio sinistro, ma vuole stringere i denti. Solo se non dovesse farcela, Reja passerebbe al 3-4-3 con Ciani, Cana e Radu al centro, Lulic e Konko sulle fasce. Al momento confermato il 4-3-3 col centrocampo obbligato: fuori Gonzalez e Biglia, pronti Onazi, Ledesma e Lulic. Davanti Candreva, la vera arma biancoceleste (capocannoniere con 9 gol), e il gioiellino Keita: “Questo è forte”, twittava Nesta dopo l'ultima sfida del San Paolo. Anche allora assente Klose, Reja stavolta lo sostituirà con uno fra Postiga e Mauri “falso nueve”. La porta di Napoli si riaprirà a Berisha, come in Coppa Italia. Marchetti continua a sparire per fra un affaticamento all'adduttore e i fantasmi del futuro.
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Il Messaggero