CIPRO Solo un pareggio contro l’Apollon. La reazione promessa da Petkovic non arriva e la squadra resta avviluppata nella lunga crisi, certificata da 5 partite senza...
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BUONA PARTENZA
Petkovic cambia pelle alla formazione sconfitta a Bergamo, inserendo 6 elementi nuovi e riportando tra i titolari i vari Ledesma, Gonzalez, Ederson e Radu, al rientro dopo quasi 2 mesi. In attacco Keita viene preferito ad Anderson. L’allenatore bosniaco torna al 4-1-4-1, con Floccari unica punta. Il piglio è quello giusto, la squadra si dimostra aggressiva e determinata nel portare il pressing alto. Le cose azioni più interessanti sono sviluppate sulla corsia di sinistra, dalla coppia Radu-Keita, con il giovane attaccante che riesce spesso a creare superiorità numerica, agile nel vincere i duelli nell’uno contro uno. Hernanes, che ha il comando della manovra, si muove tanto ma non sempre con concretezza. La Lazio fa la partita, gli avversari si chiudono e sperano in qualche sporadico contropiede. L’unico portiere che corre pericoli è Bruno Vale, il quale vede sfilare di poco fuori i tiri di Floccari ed Hernanes e, soprattutto, il colpo di testa sotto misura di Ederson, la più nitida delle palle-gol costruite in tutta la gara. La squadra domina il primo tempo, senza raccogliere i frutti di tale supremazia tattica e tecnica anche perché Floccari si allarga spesso, lasciando il centro del ring.
FLESSIONE
Nel secondo tempo la Lazio perde di forza, nel pressing e d’intensità. La manovra appare più lenta e prevedibile e l’Apollon prende coraggio e metri facendosi più minaccioso nella trequarti avversaria. Anche Marchetti corre qualche brivido sulla conclusione dal limite di Populis, che sfiora la traversa. L’incontro si sviluppa su binari di marcato equilibrio, con Hernanes ed Ederson che calano di ritmo e non riescono più a vincere i duelli sulla trequarti. L’opportunità più importante capita a Ederson ma il tiro è centrale e trova il portiere pronto. Petkovic prova a ridisegnare ancora l’assetto con l’innesto di Perea e Anderson e avanzando la posizione di Ederson sulla fascia destra. Anche con il 4-3-3, però, la circolazione della palla è lenta e la squadra deve preoccuparsi della spinta dei ciprioti, diventati più intraprendenti e insidiosi nelle ripartenze.
BRIVIDO FINALE
Le mosse del tecnico non producono gli effetti sperati e, in chiusura, la palla del match capita sui piedi di Meriem, il migliore del Limassol, che conclude a fil di palo con Marchetti fuori causa. Resta un pareggio, il quarto nelle ultime 5 partite, che non può soddisfare né Petkovic, né Lotito (che segue l’incontro alla Taverna Flavia). La qualità dei ciprioti è davvero modesta per poter gioire di questo risultato, che conferma le difficoltà della Lazio. Domenica sera, contro il Cagliari, servirà una prova di ben altro spessore, per dare un calcio a una crisi che comincia a preoccupare. Soprattutto i tifosi che a fine gara hanno contestato i giocatori.
Apollon Limassol (4-2-3-1): Bruno Vale 6,5, Srylyanou 6, Markis 5,5, Karipidis 6, Vasiliou 6, Hamdani 6,5, Gullon 5,5, Sangoy 5,5 (46’st Haber ng), Mariem 7, Papoulis 6,5, Roberto 5,5. All. Christoforou 6,5.
Lazio (4-1-4-1): Marchetti ng, Cavanda 5,5, Cana 6, Novaretti 6, Radu 6, Gonzalez 5,5 (43’st Onazi ng), Ledesma 5,5, Ederson 6, Floccari 5,5 (26’st Perea ng), Keita 7 (35’st Anderson ng). All. Petkovic 5,5
Arbitro: Sousa 6,5
Note: spettatori 15.000 circa, ammoniti: Ledemsa, Gopnzalez, Karipidis, Stylianou, angoli 10-2 per la Lazio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero