Caso De Luca e impresentabili: regionali al rush finale

Caso De Luca e impresentabili: regionali al rush finale
I bookmaker stranieri danno in bilico il risultato di tre regioni (Liguria, Campania, Umbria) sulle 7 chiamate domenica al voto. Ma tra la lista di «impresentabili» che oggi la...

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I bookmaker stranieri danno in bilico il risultato di tre regioni (Liguria, Campania, Umbria) sulle 7 chiamate domenica al voto. Ma tra la lista di «impresentabili» che oggi la commissione Antimafia renderà nota e il caso di De Luca, il rischio, come evidenzia Maria Elena Boschi, è che domenica vinca l'astensionismo e non la politica. Renzi oggi torna a tuffarsi nella campagna elettorale ad Ancona e, con un comizio finale, nella sua Firenze.




In difesa della «legalità» del Pd dalle accuse di liste poco pulite e dal rischio caos in caso di vittoria di Vincenzo De Luca, il premier ha mandato a Napoli la fedelissima Maria Elena Boschi. E la linea del ministro delle Riforme è chiara: «La sentenza della Cassazione non cambia nulla, De Luca è candidabile e eleggibile», garantisce Boschi. Che, però, senza entrare nei dettagli, assicura: se il sindaco di Salerno vincerà le elezioni, il governo «rispetterà la legge come sempre». Una replica a quanti, come Silvio Berlusconi, insinuano l'intenzione di Renzi di fare un intervento ad personam sulla legge Severino per salvare De Luca.



Il premier Renzi. «Domenica non si vota per il Governo nazionale e nemmeno per il congresso del Pd. Si vota per decidere il futuro delle Regioni e di alcuni comuni, per i prossimi cinque anni». Lo scrive il premier e segretario del Pd Matteo Renzi nella sua newsletter Enews. E ancora: «Mai visto dibattito così autoreferenziale e lontano dalla realtà» come quello sui candidati «impresentabili». «Perchè sono pronto a scommettere che come tutti sanno ma nessuno ha il coraggio di dire nessuno di loro - nessuno! - verrà eletto. Sono quasi tutti espressioni di piccole liste civiche».



Intanto Matteo Salvini intende prendersi la leadership del centrodestra, partendo dal suo primo test elettorale alle regionali all'insegna di una campagna aggressiva contro immigrati e rom con l'annuncio, sull'onda del grave incidente a Roma, di «radere al suolo tutti i campi nomadi».



L'ultimo sasso a poche ore dalla chiusura della campagna elettorale sarà tirato dalla commissione Antimafia che, in seduta plenaria, stilerà e renderà noti i nomi dei candidati «impresentabili». Un «colpevole ritardo» per M5S che avrà comunque una scia polemica sul voto. E anche Raffaele Cantone, pure definendo «autorevolissima» la commissione Antimafia, esprime «qualche perplessità» sul fatto che «la politica faccia valutazioni su chi sia presentabile e chi impresentabile» perchè «la scelta spetta ai cittadini».
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Il Messaggero