Le indagini della Procura di Napoli che hanno portato ieri all'arresto del comandante provinciale della Guardia di Finanza di Livorno, Fabio Massimo Mendella, e alla...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
generale Vito Bardi, puntano a verificare l'eventuale esistenza di un sistema più ampio di corruzione. Lo si apprende in ambienti giudiziari a Napoli.
Nel decreto di perquisizione firmato nei confronti di Bardi dai pM Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli non si farebbe riferimento a episodi specifici di corruzione; al momento sarebbero stati accertati gli stretti legami tra Bardi e Mendella, entrambi componenti del Cocer della Guardia di Finanza e legati da rapporti di frequentazione.
Il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri. «Non conosco i dettagli ma se fossero notizie vere e confermate, queste preoccupano non poco. L'Expo, il Mose e ora la Guardia di finanza sono messaggi di sfiducia nei confronti dei cittadini che chiedono invece che si affermi la legalità e che non ci sia la corruzione. Le istituzioni devono dare l'esempio. Episodi del genere non possiamo permetterceli e vanno puniti». Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento in merito all'inchiesta, con arresti e indagati, che ha coinvolto la Guardia di finanza. Ferri è intervenuto oggi a margine di un workshop a Firenze sul tema del braccialetto elettronico. «Dobbiamo lasciar lavorare la magistratura con tranquillità - ha aggiunto - e consentire anche a chi è indagato di difendersi. Non sta a me dare giudizi sommari. Queste notizie proiettano l'idea di un quadro non bello per il nostro paese». Secondo Ferri, «il governo è molto attento su questo tema e presto uscirà un provvedimento anche se le leggi ci sono già. Dobbiamo cambiare la mentalità ma nemmeno generalizzare perchè le responsabilità dei singoli non possono essere estese a tutto un corpo». «L'Italia del domani - ha concluso - dovrà essere un'Italia diversa che punti sulla legalità, la trasparenza e il rispetto della concorrenza. Queste sono le linee che devono ispirare tutti i settori e su cui la politica deve scommettere e credere». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero