Ufficiali della Finanza sotto inchiesta, il pm indaga sull'esistenza di un "sistema di corruzione"

Ufficiali della Finanza sotto inchiesta, il pm indaga sull'esistenza di un "sistema di corruzione"
Le indagini della Procura di Napoli che hanno portato ieri all'arresto del comandante provinciale della Guardia di Finanza di Livorno, Fabio Massimo Mendella, e alla...

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Le indagini della Procura di Napoli che hanno portato ieri all'arresto del comandante provinciale della Guardia di Finanza di Livorno, Fabio Massimo Mendella, e alla perquisizione degli uffici del vicecomandante


generale Vito Bardi, puntano a verificare l'eventuale esistenza di un sistema più ampio di corruzione. Lo si apprende in ambienti giudiziari a Napoli.



Nel decreto di perquisizione firmato nei confronti di Bardi dai pM Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli non si farebbe riferimento a episodi specifici di corruzione; al momento sarebbero stati accertati gli stretti legami tra Bardi e Mendella, entrambi componenti del Cocer della Guardia di Finanza e legati da rapporti di frequentazione.



Il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri. «Non conosco i dettagli ma se fossero notizie vere e confermate, queste preoccupano non poco. L'Expo, il Mose e ora la Guardia di finanza sono messaggi di sfiducia nei confronti dei cittadini che chiedono invece che si affermi la legalità e che non ci sia la corruzione. Le istituzioni devono dare l'esempio. Episodi del genere non possiamo permetterceli e vanno puniti». Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento in merito all'inchiesta, con arresti e indagati, che ha coinvolto la Guardia di finanza. Ferri è intervenuto oggi a margine di un workshop a Firenze sul tema del braccialetto elettronico. «Dobbiamo lasciar lavorare la magistratura con tranquillità - ha aggiunto - e consentire anche a chi è indagato di difendersi. Non sta a me dare giudizi sommari. Queste notizie proiettano l'idea di un quadro non bello per il nostro paese». Secondo Ferri, «il governo è molto attento su questo tema e presto uscirà un provvedimento anche se le leggi ci sono già. Dobbiamo cambiare la mentalità ma nemmeno generalizzare perchè le responsabilità dei singoli non possono essere estese a tutto un corpo». «L'Italia del domani - ha concluso - dovrà essere un'Italia diversa che punti sulla legalità, la trasparenza e il rispetto della concorrenza. Queste sono le linee che devono ispirare tutti i settori e su cui la politica deve scommettere e credere». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero