Gualazzi, formazione internazionale che garantisce solidità e successo

Raphael Gualazzi
Internazionale per formazione e produzione, Raphael Gualazzi ha sempre guardato oltre l’Italia, nella musica che ascoltava o interpretava e in quella che componeva. Partì...

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Internazionale per formazione e produzione, Raphael Gualazzi ha sempre guardato oltre l’Italia, nella musica che ascoltava o interpretava e in quella che componeva. Partì nel 2008 con la rivisitazione di Georgia On My Mind (che in Francia finì nella compilation Piano Jazz accanto ai nomi di Diana Krall e Ray Charles), poi la sua versione di Don’t Stop dei Fleetwood Mac divenne colonna sonora dello spot Eni, il tutto mentre portava avanti il suo repertorio originale nei primi live all’estero, al Java Festival di Giakarta e a The History & Mystery of Jazz in America.




Il brano Reality and Fantasy, remixato dall’influente DJ Gilles Peterson, fu incluso nelle compilation Nova Tunes e Hotel Costes, destando l’attenzione dei media europei e aprendo a Gualazzi le porte dei club parigini. E questo prima di fare incetta di premi con Follia d’amore a Sanremo 2011 (primo tra i Giovani e Premio della critica) e di guadagnare il secondo posto all’Eurovision Song Contest a Düsseldorf. L’accordo della sua etichetta Sugar, siglato con la prestigiosa Blue Note/Emi Music France, ha fatto sbarcare la sua musica nei paesi francofoni come il Canada.



I TRIONFI

Con il successo dell’ultimo Happy Mistake, il volo di Raphael è spiccato. Il 32enne di Urbino passa con disinvoltura dall’inglese all’italiano al francese, collabora con il trio londinese Puppini Sisters e con la cantautrice francese Camille, registra Sai (Ci basta un sogno) e Rainbows ad Amsterdam con il compositore-arrangiatore americano Vince Mendoza e la Metropole Orchestra.



A marzo debutta con il tour europeo al Cafè de la Danse, sold out. Parigi per lui diventa una seconda casa: suona presso la sede Unesco all’International Jazz Day, di cui è ambasciatore un signore di nome Herbie Hancock, a maggio è invitato al Saint Germain Jazz Festival, e nel giorno della Festa Mondiale della Musica è chiamato per un minishow al pianoforte sotto i 324 metri della Torre Eiffel.



Anche la Germania lo accoglie a braccia aperte. In primavera la Wdr Symphony Orchestra di Colonia ha dedicato addirittura un tributo al giovane artista, eseguendo in diretta radiofonica nazionale parte del suo repertorio insieme con brani jazz più classici. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero