Forza azzurri, ma abbasso i clacson e le trombette

Forza azzurri, ma abbasso i clacson e le trombette
clacson e trombette mentre torno a casa, credo de esseme persa il passaggio in cui l'Italia ha vinto il mondiale ...

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clacson e trombette mentre torno a casa, credo de esseme persa il passaggio in cui l'Italia ha vinto il mondiale


@britishongaku





Chissà chi è stato l'inventore dei caroselli con le automobili. La data è presumibilmente il 17 giugno 1970, Italia Germania 4 a 3. Quella notte ci sarà stato sicuramente qualcuno che per primo ha avuto la bella pensata di salire in macchina e di mettersi a strombazzare per la città, per poi accorgersi - probabilmente con sua stessa sorpresa - che tanti altri gli andavano dietro. Sarebbe bello individuarlo, questo anonimo “trend setter”, e potergli chiedere conto dei danni provocati nei decenni a seguire. Oggi che abbiamo quasi un'automobile per abitante, ogni vittoria sportiva si trasforma in una sciagura di traffico e di inquinamento acustico. La società dei consumi poi ha reso il fenomeno ancora più devastante: con pochi euro di spesa chiunque può procurarsi le insopportabili bombolette acustiche, quelle trombette ad aria compressa con cui si possono impunemente ledere i timpani del prossimo e il cui acquisto andrebbe autorizzato solo per i possessori di un porto d'armi.

I residenti di Testaccio sono da sempre i più accesi tifosi giallorossi, eppure tremano all'idea che possano ripetersi le notti tragiche del 2001: per una settimana intera, sotto le finestre delle loro case si presentarono i vandali con i clacson e le trombette spernacchianti, così che la gioia per lo scudetto della Roma si trasformò in insonnia e in disperazione. Un tempo almeno si festeggiavano solo le grandi vittorie, i successi storici. Adesso basta un 2 a 1 nella prima partita dei mondiali, come sabato sera con l'Inghilterra. I festeggiamenti su quattro ruote non sono coreografici (niente è meno spettacolare di un ingorgo di macchine) né socializzanti (non c'è luogo più asociale dell'automobile, una gabbia che ci separa dagli altri esseri umani e persino dai fenomeni naturali: come spiegano i fisici, dentro l'abitacolo di un'auto siamo isolati anche dai fulmini). Facciamo un fioretto: giuriamo che se mai dovessimo vincere questi mondiali andremo a piedi in piazza, a festeggiare e a cantare tutti insieme.



pietro.piovani@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
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