OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Covip pubblica i principali dati statistici della previdenza complementare aggiornati al mese di settembre 2021
Le posizioni in essere
A settembre del 2021 le posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari sono 9,571 milioni, in crescita di 229.000 unità (+2,5 per cento) rispetto alla fine del 2020. A tale numero di posizioni, che include anche quelle di coloro che aderiscono contemporaneamente a più forme, corrisponde un totale degli iscritti che può essere stimato in 8,650 milioni di individui.
Tra le tipologie di forma pensionistica, i fondi negoziali registrano un incremento di 91.000 posizioni (+2,8 per cento), per un totale a fine settembre di 3,353 milioni. Otre metà della crescita si ha in quei fondi per i quali sono attive le adesioni contrattuali, in particolare nel fondo rivolto ai lavoratori del settore edile (circa 46.000); seguono il fondo territoriale destinato ai lavoratori della regione Veneto (circa 7.600) e il fondo dei lavoratori del commercio e dei servizi (circa 7.000). Nelle forme pensionistiche di mercato, si rilevano 70.000 posizioni in più nei fondi aperti (+4,3 per cento) e 72.000 posizioni in più nei PIP nuovi (+2 per cento); alla fine di settembre del 2021, il totale delle posizioni in essere in tali forme è pari, rispettivamente, a 1,697 milioni e 3,582 milioni di unità.
Le risorse in gestione e i contributi
Le risorse destinate alle prestazioni sono, a fine settembre 2021, pari a 208,5 miliardi di euro, circa 10,5 miliardi in più rispetto a fine 2020.
I rendimenti
Nei nove mesi del 2021 i risultati delle forme complementari sono stati in media positivi, soprattutto per le linee di investimento caratterizzate da una maggiore esposizione azionaria. Al netto dei costi di gestione e della fiscalità, i rendimenti si sono attestati, rispettivamente, al 3,1 e al 4,1 per cento per fondi negoziali e fondi aperti; nei PIP di ramo III essi sono stati pari al 7,3 per cento. Per le gestioni separate di ramo I, che contabilizzano le attività a costo storico e non a valori di mercato e i cui rendimenti dipendono in larga parte dalle cedole incassate sui titoli detenuti, il risultato è stato pari allo 0,9 per cento. Valutando i rendimenti su orizzonti più propri del risparmio previdenziale, nel periodo da inizio 2011 a fine settembre 2021, il rendimento medio annuo composto è stato pari al 3,7 per cento per i fondi negoziali, al 3,8 per i fondi aperti, al 3,8 per i PIP di ramo III e al 2,3 per cento per le gestioni di ramo I; nello stesso periodo, la rivalutazione del TFR è risultata pari all’1,9 per cento annuo.
L'articolo Fondi pensione: crescono adesioni e rendimenti proviene da WeWelfare.
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero