E’ uscito in questi giorni in libreria il saggio di Antonio Patuelli dal titolo “Nuova Europa o neonazionalismo” (Rubbettino Editore, 10,00 euro, 118 pagine, proventi...
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Si tratta di un saggio denso e di piacevole lettura per la felice scelta di procedere per capitoli brevi che accompagnano il lettore in un percorso in cui la storia, l’economia e le questioni sociali italiane ed europee si intrecciano fino a fondersi in un unico racconto.
Un racconto che ripercorre gli ultimi decenni di vita dell’Europa e del nostro Paese, andando alla ricerca delle vere cause di una crisi di valori prima ancora che economica e che ha trasformato il grande sogno europeo in un disegno confuso, sfocato, incompiuto.
Ma allora, si e ci chiede l’Autore, “si possono recuperare gli alti ideali originari? È ancora possibile?” e “quale Europa vogliamo?”. Domande di viva attualità in un momento in cui, come osserva l’Autore, la grave crisi nel capitalismo rischia di essere confusa con la crisi del capitalismo e rischia, ancora, di far confondere una grave crisi nell’Europa con la crisi dell’Europa.
E’ alla risposta di queste domande che è dedicato il saggio, arricchito dalla prospettiva multifocale dell’Autore che è banchiere, Presidente dei banchieri italiani, ma anche appassionato di storia e attento lettore dei fenomeni culturali e sociali che stanno dietro gli accadimenti della attualità.
Il messaggio dell’Autore arriva al lettore forte e chiaro: non ci sono scorciatoie, non ci sono alternative, occorre un momento ri-costituente per una nuova Europa perché l’alternativa è sempre più tra Europa della libertà e estremismi religiosi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero