Il cuscino interattivo per bimbi austici è realtà: l'idea era stata lanciata alla Maker Faire 2014

Il cuscino interattivo per bimbi austici è realtà: l'idea era stata lanciata alla Maker Faire 2014
di Federica Macagnone Se sono i makers a immaginare il futuro ideando creazioni innovative, è alla Maker Faire che questi...

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di Federica Macagnone




Se sono i makers a immaginare il futuro ideando creazioni innovative, è alla Maker Faire che questi progetti possono diventare realtà: è quello che è successo a Valerio Sperati e Beste Ozcan, ricercatori del Cnr, che hanno potuto vedere la loro idea prendere forma proprio grazie alla fiera dell'innovazione più grande dell'Europa. “+me” è un cuscino per comunicare gli stati d’animo attraverso sensori che cambiano colore a seconda del tocco e del battito cardiaco. È dedicato ai bambini autistici e si pone l'obiettivo di mettere in relazione i piccoli con i terapisti.



«Deve essere fatto indossare ai bambini durante la terapia – ha detto Valerio al Messaggero.it – Il cuscino, in base a come viene manipolato dal terapista o dal piccolo, emette suoni e luci colorate che aiutano il bambino a mantenere l'attenzione. Il terapista, grazie a un'applicazione tablet, può cambiare in tempo reale i colori e i suoni che vengono emessi, dando la possibilità di adattare il comportamento del cuscino al tipo di paziente e di stimolare l'interazione durante la terapia. Siamo molto vicini alla fase di sperimentazione: adesso esiste un prototipo e pensiamo che entro tre mesi lo daremo ai terapisti per testarlo».



Per lo sviluppo del progetto, tappa fondamentale è stata la Maker Fair 2014 dove Valerio e Ozcan avevano presentato la loro idea. «In questo anno è successo moltissimo – ha concluso Valerio – Abbiamo presentato il primo prototipo che era molto più semplice e avevamo lanciato l'idea: alla Maker Faire i terapisti hanno trovato il progetto interessante, ci hanno contattato e da sei mesi collaboriamo attivamente con loro. Adesso siamo pronti alla sperimentazione nel loro istituto». Insomma, alla Maker Faire i sogni diventano realtà. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero